Di Vanni Bellea sono da vedere i “Puzzle” di una realtà diventata memoria, vissuta nell’àmbito di una scomposizione di piani di ascendenza quasi futurista, per una narrazione di tipo favolistico.
Il legno è materia dell’anima per Eduardo Brocca Toletti: le movimentazioni cromatiche dovute alle varie essenze inseriscono vetri e fili d’acciaio per dinamismi d’effetto e con risvolti psicologici.
GianPiero Castiglioni procede in modo determinato verso la tridimensionalità, in una serrata polimatericità pittorica con rimandi a forme geometriche pronte a imprigionare spazi vuoti.
La particolarità della materia su cui lavora Riccardo De Alberti, una sottile plastica trasparente, consente di instaurare un rapporto cromatico lieve ed è in grado di fornire indicazioni emozionali.
Silvana Feroldi e il suo diario interiore: vertigine visionaria in termini di astrazione, per riportarsi a luoghi misteriosi in continue metamorfosi e interferenze, aggrappate a un residuo figurale.
Visioni balenanti nella mente, impulsi di trasfigurazioni: Viviana Molinari dipinge d’impeto e il gesto della sua pittura risulta capace di esplicitare una profonda interrogazione interiore.