Il prossimo 27 novembre, h 18:30, nella Sala Consiliare, si terrà la presentazione al pubblico degli esiti del recente “Intervento di ICS e Progettazione Specialistica Preliminare” sulle superfici murali del PALAZZO DUCALE FILOMARINI.

La relazione centrale, accompagnata da una proiezione documentativa, sarà tenuta dal professore Giuseppe Maria Costantini, il restauratore di beni culturali che ha curato l’intervento per conto di questo Comune e con l’Alta Sorveglianza del MiBAC – Soprintendenza BAP di Lecce.

L’Intervento, oltre a permettere l’individuazione di alcuni dipinti murali inediti e a ricostruire la storia materiale di tutte le parti interne, ha riconosciuto innumerevoli caratteri morfologici e storici dell’antichissimo Palazzo, ha permesso una prima distinzione tra il Palazzo dei Del Doce (fino al 1664) e il successivo Palazzo dei Filomarini, ha già costruito la trama macroscopica di quello che potrebbe essere l’esito di un completo restauro.

La relazione del restauratore sarà presentata e coronata da altri interventi che, oltre a chiarirne premesse e finalità generali, offriranno un inquadramento storico e culturale di quanto si sta realizzando e si intende realizzare relativamente al Palazzo Ducale. Tra gli altri, oltre ad alcuni amministratori, interverranno il direttore del Museo-Biblioteca Salvatore Matteo, l'architetto Gian Luigi Russo e lo storico dell'arte Giovanni Giangreco.

La presentazione interessa innanzitutto:

* I cittadini locali che nel Palazzo ritroveranno aspetti significativi del peculiare carattere e dell’importanza di Cutrofiano nell’intero Salento.
* Chi si occupi a vario titolo alla disciplina del restauro delle superfici architettoniche.
* Chi si occupi a vario titolo alle discipline storiche, all’architettura e alle arti decorative.



Le nuove rivelazioni sul Palazzo Ducale coincidono con una stagione storica di chiaro rinascimento culturale di Cutrofiano e del tuo territorio. Questo centro urbano, posto all’esatto incrocio delle direttrici Otranto – Gallipoli e Lecce – Leuca, oltre all’arcinota e antichissima attività ceramica, alle attività estrattive di un materiale lapideo di peculiare qualità e alle singolari strutture museali (ancora in piena evoluzione), sta recuperando, su tutto il territorio e anche con un respiro più ampio, importanti valenze agro-gastronomiche, enologiche, storico-culturali e di accoglienza.