È una storia che parte da lontano quella di Odo Camillo Turrini e della “sua” ceramica. Una storia che nasce in Emilia, ma giunge sino ai confini dell’estremo Oriente. Dopo un’esperienza più che trentennale come creativo nel settore dell’industria ceramica, Turrini una decina d’anni fa inizia il suo percorso come scultore ceramico, sviluppando con le sue opere l’antica forma d’arte giapponese del Raku. Un percorso che lo porterà in poco tempo ad emergere nel panorama artistico italiano attraverso numerose mostre, sia a livello regionale che nazionale.

Ora l’artista, che vive e opera a Castellarano (Re), ritorna nel modenese con una personale che, ancora una volta, riuscirà a meravigliare il pubblico con forme sinuose, giochi di luce, metalli preziosi e, soprattutto, profondi messaggi d’interiorità e sentimento, celati dietro ogni sua singola creazione.

È dalla terra che Turrini parte per la sua esplorazione dell’umano, passando attraverso il contatto diretto con gli altri elementi naturali. Terra che, nelle sue trasformazioni, viene così bagnata dall’acqua, asciugata dall’aria e purificata dal fuoco, in un crescendo di pathos e sentimento. Ciò che cattura l'interesse dell'artista di Castellarano è il profondo mistero della vita dell'uomo, nelle sue metamorfosi, nelle sue evoluzioni e sofferenze e nel percorso della storia, che lo ha sempre visto come protagonista assoluto. Anche il concetto più profondo e spirituale trova risposta nel messaggio che Odo Camillo riversa nella scultura, lasciando ogni interrogativo e ogni risposta alla parte più vera e profonda di noi stessi. La tecnica Raku contribuisce poi ad arricchire maggiormente le creazioni artistiche di Turrini, grazie alla semplicità e, nello stesso tempo, alla forza del linguaggio fascinoso e magico del colore, componente fondamentale di stupore e commozione.


Laura Turrini