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Ogni cosa a suo tempo I Capitolo IV
Il 2 giugno 2012, in occasione di ARTDATE, giornate promosse da TheBlank dedicate all’Arte Contemporanea a Bergamo, si inaugura il nuovo ciclo del progetto “Ogni cosa a suo tempo”.
La Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo, fondata nel 1265, ospita negli antichi matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore il quarto appuntamento di “Ogni cosa a suo tempo”, curato da Stefano Raimondi e Mauro Zanchi.
Il quarto capitolo del ciclo espositivo, realizzato in collaborazione con la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e The Blank Bergamo Contemporary Art, vede come protagonisti Navid Nuur, artista di origine iraniana residente nei Paesi Bassi, e la coppia di artisti torinesi Alis/Filliol.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Cara redazione di Exibart, vi segnalo la mostra, in corso fino all'8 luglio 2012, negli spazi espositivi arte contemporanea della basilica di Bergamo. Vi ringrazio anticipatamente.
Un caro saluto.
Mauro Zanchi
Ogni cosa a suo tempo I Capitolo IV
02.06.12 - 08.07.12
Ogni cosa a suo tempo I Capitolo IV
Navid Nuur | Alis/Filliol
Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo
A cura di Stefano Raimondi, Mauro Zanchi
Il 2 giugno 2012, in occasione di ARTDATE, giornate promosse da TheBlank dedicate all'Arte Contemporanea a Bergamo, si inaugura il nuovo ciclo del progetto “Ogni cosa a suo tempo”.
La Fondazione MIA - Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo, fondata nel 1265, ospita negli antichi matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore il quarto appuntamento di “Ogni cosa a suo tempo”, curato da Stefano Raimondi e Mauro Zanchi.
Il quarto capitolo del ciclo espositivo, realizzato in collaborazione con la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e The Blank Bergamo Contemporary Art, vede come protagonisti Navid Nuur, artista di origine iraniana residente nei Paesi Bassi, e la coppia di artisti torinesi Alis/Filliol.
Ogni cosa a suo tempo, da omnia cum tempore - secondo la fonte originale dal Qoelet o Ecclesiaste, uno dei testi contenuti nella Bibbia Cristiana ed Ebraica - significa ogni cosa ha il suo tempo ed è nel suo tempo. Da questa riflessione nasce il progetto di arte contemporanea nei matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, che vede per il secondo anno, dopo i consensi dell'edizione 2011, la partecipazione di artisti rappresentativi del panorama internazionale chiamati per rispondere a un processo di continuità storica, artistica e interpretativa. Ogni cosa a suo tempo rinnova e riattualizza il dialogo tra il grande e maestoso cantiere della Basilica, durato oltre sette secoli, e l'arte contemporanea. Dopo il primo ciclo di tre mostre con alcuni tra i più significativi artisti nazionali e internazionali (Adrian Paci e Andrea Kvas, Daniel Knorr e Riccardo Beretta, David Adamo e Ettore Favini), dal 2 giugno l'appuntamento con l'arte torna con un nuovo capitolo espositivo organizzato in forma di doppia personale. I matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore, aperti esclusivamente per l’occasione e normalmente chiusi al pubblico, ospiteranno Navid Nuur e Alis/Filliol, che continueranno il processo di dialogo, interpretazione e restituzione dell'attualità in un contesto carico di storia, arte e spiritualità.
L'installazione di opere d’arte contemporanea all'interno dell'architettura medioevale dei matronei risponde alla volontà curatoriale di aprire un confronto tra l'arte del passato e quella del presente e di presentare a un vasto pubblico opere appositamente realizzate da alcuni dei più significativi artisti del nostro tempo. La scelta di invitare artisti nazionali e internazionali mira a un dialogo tra percorsi e approcci culturali distinti, tra la molteplicità delle visioni, delle modalità operative e dei linguaggi espressivi.
Navid Nuur
Teheran, 1976. Vive e lavora a l'Aia
Formatosi presso l'istituto Pietzwart di Rotterdam e l'Università di Plymouth in Inghilterra, la pratica artistica di Navid Nuur pone importanti domande sul rapporto tra poesia e scienza, astrazione e sensualità, performance e scultura. Scettico verso le definizioni che vengono date al suo lavoro, conia il termine intermoduli per sfuggire alle categorie critiche standard di pittura, scultura e installazione, con la volontà di trasmettere il senso di un lavoro che cerca di essere mediazione tra il pensiero e la sua materializzazione. Avverso anche al termine site-specific, tiene a sottolineare che le sue opere si pongono allo stesso livello dello spazio in cui sono esposte, in relazione diretta con il pensiero e l'individualità dell'artista che le concepisce. Lontano da un atteggiamento feticista nei confronti dell'opera come “bene” singolo, Navid Nuur spesso riutilizza gli stessi materiali per diversi lavori, procedimento che accompagna la genesi stratificata da cui provengono le sue inspirazioni. L'importanza del processo creativo come continuum pone ogni singola opera in un procedimento di costante mutamento, miglioramento, crescita. Numerosi processi fisici e chimici sono attivati nelle sue opere d'arte: pareti di floral foam dai mattoni erosi, assemblaggi di tubi al neon luminosi montati su strutture di legno e metallo, monocromi iridescenti. In continuità con questa ricerca, l’artista presenta un nucleo di nuovi lavori che vede l’attivazione delle proprietà della materia attraverso la luce. La forte fisicità, spesso performativa, all'origine dei suoi lavori va di pari passo con la profonda ricerca concettuale che investe il senso dell'arte e i suoi meccanismi. Ricerca che non ha paura di sfruttare anche il potere della parola, del linguaggio scritto, che spesso compare nei suoi lavori.
Navid Nuur partecipa alla Biennale di Venezia del 2011. Protagonista di numerose mostre personali tra cui ricordiamo quelle alla Kunsthalle Fridericianum di Kassel e allo S.M.A.K di Gent (2009); al Van Abbe Museum di Eindhoven e al De Hallen Museum ad Haarlem (2010); al Kunst Halle Sankt Gallen a St. Gallen (2011), alla Parasol Unit di Londra (2013), nonchè la mostra collettiva in programma al Centre Pompidou di Parigi (2013). Sue personali si sono tenute presso la galleria Plan-b (Cluj, 2010; Berlino 2009, 2011) e la galleria Martin van Zomeren, Amsterdam (2011). Prende parte a importanti collettive: nel 2009 al museo di De Hallen ad Haarlem; nel 2010 espone presso il Stedelijk Museum di Amsterdam, al MARTa Herford Museum di Herford e alla David Roberts Art Foundation.
Alis / Filliol
Andrea Respino,1976, Mondovì e Davide Gennarino, 1979, Pinerolo. Vivono e lavorano a Torino.
Il duo artistico Alis/Filliol nasce nel 2007 dalla collaborazione tra Andrea Respino e Davide Gennarino, entrambi formatisi in scultura all'Accademia Albertina di Torino.
La scelta di lavorare in coppia caratterizza una produzione dove le opere sono il risultato del confronto di due individualità, che perdono una parte della propria singolarità nell'unità fisica della scultura, punto di incontro sia corporale che dialettico. Nelle Fusioni a neve persa, mentre uno dei due cola cera da fonderia all’interno di un blocco compatto di neve, l’altro lo perfora con oggetti acuminati, creando degli spazi in cui la cera si espande: gesto che viene reiterato fino a portare la struttura al limite della resistenza.
Dal pieno al vuoto, verso una nuova e inaspettata forma materica: il procedimento scultoreo si fa riflessione sulla scultura stessa. Il principio del processo è, come da tradizione, un “pieno”, un blocco, di cui però si intacca l'equilibrio e la sostanza. Così, accanto a materiali appartenenti alla storia della scultura, come la creta, si affiancano materie di provenienza industriale che vengono reinventate all'interno di nuovi processi di manipolazione che “rubano” questi materiali alla loro destinazione produttiva. Questo tipo di sperimentazione riporta alla dimensione sociale del rapporto tra corpo, industria e materia in cui la trasformazione che subisce quest’ultima rende imprevedibile il risultato finale, che resta un'incognita fino alla conclusione del processo produttivo.
Il matroneo ospiterà i due artisti come spazio di creazione e insieme di esposizione di un'opera concepita e realizzata appositamente per il progetto Ogni cosa a suo tempo.
Alis/Filliol sono membri fondatori di Progetto Diogene. Nel 2010 partecipano alla residenza presso CARS a Omegna. Vengono selezionati per il Premio Furla per l'Arte (2011) ed espongono al MAGA in occasione del XXIV Premio Nazionale Arti Visive di Gallarate (2012). Personali a loro dedicate sono state allestite al MARS di Milano, al Gum Studio di Carrara, e a Cripta 747, Torino (2010). Tra le mostre collettive ricordiamo TITOLO presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone (2011).
Un caro saluto.
Mauro Zanchi
Ogni cosa a suo tempo I Capitolo IV
02.06.12 - 08.07.12
Ogni cosa a suo tempo I Capitolo IV
Navid Nuur | Alis/Filliol
Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo
A cura di Stefano Raimondi, Mauro Zanchi
Il 2 giugno 2012, in occasione di ARTDATE, giornate promosse da TheBlank dedicate all'Arte Contemporanea a Bergamo, si inaugura il nuovo ciclo del progetto “Ogni cosa a suo tempo”.
La Fondazione MIA - Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo, fondata nel 1265, ospita negli antichi matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore il quarto appuntamento di “Ogni cosa a suo tempo”, curato da Stefano Raimondi e Mauro Zanchi.
Il quarto capitolo del ciclo espositivo, realizzato in collaborazione con la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e The Blank Bergamo Contemporary Art, vede come protagonisti Navid Nuur, artista di origine iraniana residente nei Paesi Bassi, e la coppia di artisti torinesi Alis/Filliol.
Ogni cosa a suo tempo, da omnia cum tempore - secondo la fonte originale dal Qoelet o Ecclesiaste, uno dei testi contenuti nella Bibbia Cristiana ed Ebraica - significa ogni cosa ha il suo tempo ed è nel suo tempo. Da questa riflessione nasce il progetto di arte contemporanea nei matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, che vede per il secondo anno, dopo i consensi dell'edizione 2011, la partecipazione di artisti rappresentativi del panorama internazionale chiamati per rispondere a un processo di continuità storica, artistica e interpretativa. Ogni cosa a suo tempo rinnova e riattualizza il dialogo tra il grande e maestoso cantiere della Basilica, durato oltre sette secoli, e l'arte contemporanea. Dopo il primo ciclo di tre mostre con alcuni tra i più significativi artisti nazionali e internazionali (Adrian Paci e Andrea Kvas, Daniel Knorr e Riccardo Beretta, David Adamo e Ettore Favini), dal 2 giugno l'appuntamento con l'arte torna con un nuovo capitolo espositivo organizzato in forma di doppia personale. I matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore, aperti esclusivamente per l’occasione e normalmente chiusi al pubblico, ospiteranno Navid Nuur e Alis/Filliol, che continueranno il processo di dialogo, interpretazione e restituzione dell'attualità in un contesto carico di storia, arte e spiritualità.
L'installazione di opere d’arte contemporanea all'interno dell'architettura medioevale dei matronei risponde alla volontà curatoriale di aprire un confronto tra l'arte del passato e quella del presente e di presentare a un vasto pubblico opere appositamente realizzate da alcuni dei più significativi artisti del nostro tempo. La scelta di invitare artisti nazionali e internazionali mira a un dialogo tra percorsi e approcci culturali distinti, tra la molteplicità delle visioni, delle modalità operative e dei linguaggi espressivi.
Navid Nuur
Teheran, 1976. Vive e lavora a l'Aia
Formatosi presso l'istituto Pietzwart di Rotterdam e l'Università di Plymouth in Inghilterra, la pratica artistica di Navid Nuur pone importanti domande sul rapporto tra poesia e scienza, astrazione e sensualità, performance e scultura. Scettico verso le definizioni che vengono date al suo lavoro, conia il termine intermoduli per sfuggire alle categorie critiche standard di pittura, scultura e installazione, con la volontà di trasmettere il senso di un lavoro che cerca di essere mediazione tra il pensiero e la sua materializzazione. Avverso anche al termine site-specific, tiene a sottolineare che le sue opere si pongono allo stesso livello dello spazio in cui sono esposte, in relazione diretta con il pensiero e l'individualità dell'artista che le concepisce. Lontano da un atteggiamento feticista nei confronti dell'opera come “bene” singolo, Navid Nuur spesso riutilizza gli stessi materiali per diversi lavori, procedimento che accompagna la genesi stratificata da cui provengono le sue inspirazioni. L'importanza del processo creativo come continuum pone ogni singola opera in un procedimento di costante mutamento, miglioramento, crescita. Numerosi processi fisici e chimici sono attivati nelle sue opere d'arte: pareti di floral foam dai mattoni erosi, assemblaggi di tubi al neon luminosi montati su strutture di legno e metallo, monocromi iridescenti. In continuità con questa ricerca, l’artista presenta un nucleo di nuovi lavori che vede l’attivazione delle proprietà della materia attraverso la luce. La forte fisicità, spesso performativa, all'origine dei suoi lavori va di pari passo con la profonda ricerca concettuale che investe il senso dell'arte e i suoi meccanismi. Ricerca che non ha paura di sfruttare anche il potere della parola, del linguaggio scritto, che spesso compare nei suoi lavori.
Navid Nuur partecipa alla Biennale di Venezia del 2011. Protagonista di numerose mostre personali tra cui ricordiamo quelle alla Kunsthalle Fridericianum di Kassel e allo S.M.A.K di Gent (2009); al Van Abbe Museum di Eindhoven e al De Hallen Museum ad Haarlem (2010); al Kunst Halle Sankt Gallen a St. Gallen (2011), alla Parasol Unit di Londra (2013), nonchè la mostra collettiva in programma al Centre Pompidou di Parigi (2013). Sue personali si sono tenute presso la galleria Plan-b (Cluj, 2010; Berlino 2009, 2011) e la galleria Martin van Zomeren, Amsterdam (2011). Prende parte a importanti collettive: nel 2009 al museo di De Hallen ad Haarlem; nel 2010 espone presso il Stedelijk Museum di Amsterdam, al MARTa Herford Museum di Herford e alla David Roberts Art Foundation.
Alis / Filliol
Andrea Respino,1976, Mondovì e Davide Gennarino, 1979, Pinerolo. Vivono e lavorano a Torino.
Il duo artistico Alis/Filliol nasce nel 2007 dalla collaborazione tra Andrea Respino e Davide Gennarino, entrambi formatisi in scultura all'Accademia Albertina di Torino.
La scelta di lavorare in coppia caratterizza una produzione dove le opere sono il risultato del confronto di due individualità, che perdono una parte della propria singolarità nell'unità fisica della scultura, punto di incontro sia corporale che dialettico. Nelle Fusioni a neve persa, mentre uno dei due cola cera da fonderia all’interno di un blocco compatto di neve, l’altro lo perfora con oggetti acuminati, creando degli spazi in cui la cera si espande: gesto che viene reiterato fino a portare la struttura al limite della resistenza.
Dal pieno al vuoto, verso una nuova e inaspettata forma materica: il procedimento scultoreo si fa riflessione sulla scultura stessa. Il principio del processo è, come da tradizione, un “pieno”, un blocco, di cui però si intacca l'equilibrio e la sostanza. Così, accanto a materiali appartenenti alla storia della scultura, come la creta, si affiancano materie di provenienza industriale che vengono reinventate all'interno di nuovi processi di manipolazione che “rubano” questi materiali alla loro destinazione produttiva. Questo tipo di sperimentazione riporta alla dimensione sociale del rapporto tra corpo, industria e materia in cui la trasformazione che subisce quest’ultima rende imprevedibile il risultato finale, che resta un'incognita fino alla conclusione del processo produttivo.
Il matroneo ospiterà i due artisti come spazio di creazione e insieme di esposizione di un'opera concepita e realizzata appositamente per il progetto Ogni cosa a suo tempo.
Alis/Filliol sono membri fondatori di Progetto Diogene. Nel 2010 partecipano alla residenza presso CARS a Omegna. Vengono selezionati per il Premio Furla per l'Arte (2011) ed espongono al MAGA in occasione del XXIV Premio Nazionale Arti Visive di Gallarate (2012). Personali a loro dedicate sono state allestite al MARS di Milano, al Gum Studio di Carrara, e a Cripta 747, Torino (2010). Tra le mostre collettive ricordiamo TITOLO presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone (2011).
02
giugno 2012
Ogni cosa a suo tempo I Capitolo IV
Dal 02 giugno all'otto luglio 2012
arte contemporanea
Location
BASILICA SANTA MARIA MAGGIORE
Bergamo, Piazza Duomo, (Bergamo)
Bergamo, Piazza Duomo, (Bergamo)
Autore
Curatore