Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Olga Polichtchouk – Arte russa
Olga Polichtchouk esporrà in prevalenza opere olio su tela e alcuni acquarelli, rappresentativi del suo più recente periodo artistico. Vi sarà inoltre una presentazione da parte del Dr. Silvano Battistotti dell’ artista e della sua poetica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’arte russa di Olga Polichtchouk
Parlare di Olga Polichtchouk significa proiettarsi in un universo fantastico in cui forma e colore si coordinano, si combattono, si fondono, creando atmosfere particolari.
La rarefazione dell’immagine la porta ad evocare spazi infiniti in cui mille coriandoli definiscono la dimensione aerea; quando invece l’elemento ritmico si riproduce modularmente è tutta una nuova concezione spaziale che si estrinseca nel tempo attraverso una miriade di piccole figure geometriche. Ma, al di là di queste considerazioni di carattere tecnico, vediamo ora come la sua “poetica” la porta ad inventare ambiti musicali in cui il ritmo domina incontrastato.
Olga Polichtchouk ha molto da dire e lo dice attraverso la sua pittura, un meta-linguaggio che le permette di superare le distorsioni che le particolarità linguistiche possono produrre al senso. Ella ha saputo crearsi un modo espressivo estetico che pervade ogni sua opera in un’esplosione di colori e di forme.
Personaggi particolari della serie dei suoi dipinti sono animali, giocattoli, angeli, matrioske e nature morte, tutte modalità espressive che nel passato affondano le radici, ma Olga Polichtchouk sa sublimare questa materia di base trasfigurandola in un mondo fantastico del tutto soggettivo.
Interessante è il modo con cui crea una sorta di empatia tra le figure, che si dilatano nello spazio, e lo spazio che penetra nella materia: ne risulta una sorta di “panritmia” in cui ogni molecola, ogni atomo di colore partecipa a questa danza liberatoria.
E’ una parte interiorizzata di sé che ella ci trasmette, sia che usi aspetti favolistici della realtà, sia che si rifugi in elementi geometrici che con l’assolutezza formale coincidono. Si crea così un’espressività multiforme in cui il colore “puro” può manifestarsi in tutta la sua forza evocativa, costellando i dipinti di mille luci, quasi un universo cosmico traslato in pittura. Questa dilatazione cosmica la rende padrona di un modo espressivo vitale che ci trasmette una scintilla di vita coinvolgendoci nei suoi sogni e nelle sue costruzioni ritmiche.
C’è in lei la purezza, oserei dire l’ingenuità espressiva del bambino che sa padroneggiare il suo microcosmo, fantastico o reale che sia, alla scoperta di nuove sensazioni ed emozioni.
Quando il suo pensiero si fa più riflessivo e razionale ecco scaturire opere, spesso ad acquerello, che sono veri capolavori di costruzioni ritmiche di cui sa tessere, da abile regista, la trama sottile che le pervade. Un universo di poesia il suo che pochi artisti sanno inventare, al di là dei riferimenti storici che hanno lontani echi Chagalliani e Kleiani. Ella ha saputo trarre grande insegnamento da questi grandi maestri del passato, riuscendo a superarne i possibili influssi senza farsi contaminare dai loro modi espressivi, trovando una sua via culturalmente ricca e varia passibile di future promettenti intuizioni.
Silvano Battistotti
Parlare di Olga Polichtchouk significa proiettarsi in un universo fantastico in cui forma e colore si coordinano, si combattono, si fondono, creando atmosfere particolari.
La rarefazione dell’immagine la porta ad evocare spazi infiniti in cui mille coriandoli definiscono la dimensione aerea; quando invece l’elemento ritmico si riproduce modularmente è tutta una nuova concezione spaziale che si estrinseca nel tempo attraverso una miriade di piccole figure geometriche. Ma, al di là di queste considerazioni di carattere tecnico, vediamo ora come la sua “poetica” la porta ad inventare ambiti musicali in cui il ritmo domina incontrastato.
Olga Polichtchouk ha molto da dire e lo dice attraverso la sua pittura, un meta-linguaggio che le permette di superare le distorsioni che le particolarità linguistiche possono produrre al senso. Ella ha saputo crearsi un modo espressivo estetico che pervade ogni sua opera in un’esplosione di colori e di forme.
Personaggi particolari della serie dei suoi dipinti sono animali, giocattoli, angeli, matrioske e nature morte, tutte modalità espressive che nel passato affondano le radici, ma Olga Polichtchouk sa sublimare questa materia di base trasfigurandola in un mondo fantastico del tutto soggettivo.
Interessante è il modo con cui crea una sorta di empatia tra le figure, che si dilatano nello spazio, e lo spazio che penetra nella materia: ne risulta una sorta di “panritmia” in cui ogni molecola, ogni atomo di colore partecipa a questa danza liberatoria.
E’ una parte interiorizzata di sé che ella ci trasmette, sia che usi aspetti favolistici della realtà, sia che si rifugi in elementi geometrici che con l’assolutezza formale coincidono. Si crea così un’espressività multiforme in cui il colore “puro” può manifestarsi in tutta la sua forza evocativa, costellando i dipinti di mille luci, quasi un universo cosmico traslato in pittura. Questa dilatazione cosmica la rende padrona di un modo espressivo vitale che ci trasmette una scintilla di vita coinvolgendoci nei suoi sogni e nelle sue costruzioni ritmiche.
C’è in lei la purezza, oserei dire l’ingenuità espressiva del bambino che sa padroneggiare il suo microcosmo, fantastico o reale che sia, alla scoperta di nuove sensazioni ed emozioni.
Quando il suo pensiero si fa più riflessivo e razionale ecco scaturire opere, spesso ad acquerello, che sono veri capolavori di costruzioni ritmiche di cui sa tessere, da abile regista, la trama sottile che le pervade. Un universo di poesia il suo che pochi artisti sanno inventare, al di là dei riferimenti storici che hanno lontani echi Chagalliani e Kleiani. Ella ha saputo trarre grande insegnamento da questi grandi maestri del passato, riuscendo a superarne i possibili influssi senza farsi contaminare dai loro modi espressivi, trovando una sua via culturalmente ricca e varia passibile di future promettenti intuizioni.
Silvano Battistotti
21
aprile 2008
Olga Polichtchouk – Arte russa
Dal 21 aprile al 16 maggio 2008
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE GIOIA 107
Milano, Via Melchiorre Gioia, 107, (Milano)
Milano, Via Melchiorre Gioia, 107, (Milano)
Orario di apertura
da Martedì a venerdì dalle 16.00 alle 19.00 e su appuntamento.
Vernissage
21 Aprile 2008, 19.00
Autore