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Oltre la Realtà
Questa mostra tematica itinerante che raccoglie le opere di 20 artisti il cui sguardo si orienta su di una realtà che è «oltre» quella manifestazione rassicurante e consueta a cui siamo avvezzi. Una realtà poeticamente evocata, messa in gioco, mitizzata o, ancora, oniricamente trasfigurata.
Comunicato stampa
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«Oltre la realtà» è il titolo di questa mostra tematica itinerante che raccoglie le creazioni di 20 artisti e che, dopo un felice esordio a Imperia negli spazi prestigiosi della Pinacoteca Civica e della Palazzina Liberty (oltre 1500 visitatori), approda, rivista e corretta, a Milano, Torino e Ferrara.
Già. Ma di quale «realtà» si parla, in effetti? Una realtà che è «oltre» quella manifestazione rassicurante e prevedibile, consueta e abusata a cui siamo avvezzi, «oltre» la sua rappresentazione olografica e prosastica.
Quella che raccontano gli artisti qui raccolti è una realtà intelligibile ma non convenzionale, poeticamente evocata, descritta con mezzi pittorici tradizionali oppure stilizzata, messa in gioco, tramutata in affare ludico e inconsueto, mitizzata o, ancora, oniricamente trasfigurata attraverso l’uso sapiente e talvolta spregiudicato dei mezzi pittorici e plastici.
Se tentiamo di trovare delle analogie nei pur differenti mezzi espressivi che questi artisti utilizzano, possiamo cogliere alcuni suggestivi punti di contatto tra le opere dei diversi autori. Questo ci consente di mettere a fuoco quattro gruppi più o meno omogenei, partendo dal tipo precipuo di realtà affrontata. E, nel dettaglio: una realtà evocata (descritta da Baioni, Briscese, Capelli, Moretti, Simonelli, Stazio e Domenici), una realtà giocata (messa in scena da Baini, Butt, Caro, Drogo, Valensin, Stramacchia e Lo Giudice), una realtà sognata (raccontata da Carluccio, Pedotti e, in parte, Grasso) e infine una realtà trasfigurata, espressa da Grasso, Gualandris, Merghetti e Natali.
Non bisogna, però, dimenticare il filo rosso che attraversa la poetica di tutti loro, e che consiste nel modo alternativo che essi hanno di osservare, pur nelle diverse declinazioni di sensibilità, conoscenze tecniche e teoriche, ciò che ci circonda e che chiamiamo, appunto, la «realtà».
Si ritorna così all’interrogativo iniziale: di quale realtà parla questa mostra? Parla di una realtà «oltre»: oltre la retorica, oltre la consueta banalità dei nostri occhi, abituati ormai a vedere (e indirettamente apprezzare) solo clichè visivi e percettivi imposti dalla società, oltre tutto quello che è esibito, mercificato e massificato.
«Oltre» c’è la verità – la greca aletheia, lo svelamento, la rivelazione –, finalmente resa manifesta ai nostri occhi.
Valentina Calzia e Virgilio Patarini
Già. Ma di quale «realtà» si parla, in effetti? Una realtà che è «oltre» quella manifestazione rassicurante e prevedibile, consueta e abusata a cui siamo avvezzi, «oltre» la sua rappresentazione olografica e prosastica.
Quella che raccontano gli artisti qui raccolti è una realtà intelligibile ma non convenzionale, poeticamente evocata, descritta con mezzi pittorici tradizionali oppure stilizzata, messa in gioco, tramutata in affare ludico e inconsueto, mitizzata o, ancora, oniricamente trasfigurata attraverso l’uso sapiente e talvolta spregiudicato dei mezzi pittorici e plastici.
Se tentiamo di trovare delle analogie nei pur differenti mezzi espressivi che questi artisti utilizzano, possiamo cogliere alcuni suggestivi punti di contatto tra le opere dei diversi autori. Questo ci consente di mettere a fuoco quattro gruppi più o meno omogenei, partendo dal tipo precipuo di realtà affrontata. E, nel dettaglio: una realtà evocata (descritta da Baioni, Briscese, Capelli, Moretti, Simonelli, Stazio e Domenici), una realtà giocata (messa in scena da Baini, Butt, Caro, Drogo, Valensin, Stramacchia e Lo Giudice), una realtà sognata (raccontata da Carluccio, Pedotti e, in parte, Grasso) e infine una realtà trasfigurata, espressa da Grasso, Gualandris, Merghetti e Natali.
Non bisogna, però, dimenticare il filo rosso che attraversa la poetica di tutti loro, e che consiste nel modo alternativo che essi hanno di osservare, pur nelle diverse declinazioni di sensibilità, conoscenze tecniche e teoriche, ciò che ci circonda e che chiamiamo, appunto, la «realtà».
Si ritorna così all’interrogativo iniziale: di quale realtà parla questa mostra? Parla di una realtà «oltre»: oltre la retorica, oltre la consueta banalità dei nostri occhi, abituati ormai a vedere (e indirettamente apprezzare) solo clichè visivi e percettivi imposti dalla società, oltre tutto quello che è esibito, mercificato e massificato.
«Oltre» c’è la verità – la greca aletheia, lo svelamento, la rivelazione –, finalmente resa manifesta ai nostri occhi.
Valentina Calzia e Virgilio Patarini
23
settembre 2009
Oltre la Realtà
Dal 23 settembre al 18 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore 15-19
Vernissage
23 Settembre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore