Alla Galleria II Triangolo di Cosenza si inaugura sabato 15 ottobre, alle ore 17, 30, la mostra personale di LIA DBEI intitolata "II Tempo del Sogno :UN GIARDINO DI TRIANGOLI".

"Queste opere del 2004 costituiscono l'ultimo anno della produzione artis­tica di Lia Drei, prima che le fosse impedito per sempre di dipingere dal male terribile che doveva condurla alla morte il 22 marzo 2005.

In circa mezzo secolo di vita artistica Lia Drei si è arricchita di ap­profondite esperienze, assumendo dapprima un ruolo dir" fondamentale impor­tanza nel movimento strutturalista degli anni '60 e '70 nelle sue varie accezioni (arte programmata , cinetica , neocostruttivi sta) , realizzando, poi, opere-ambiente, rivisitazioni metapittoriche, poesia visiva, mail-art e libri d'artista di risonanza internazionale.

E’ meraviglioso che un'artista con così grande bagaglio di esperienze, an­che di grande successo, abbia trovato ancora una volta sorprendenti nuove possibilità creative guardando, nel gennaio del 2004,una mostra di opere atipiche( dipinti per stoffe) di Raoul Dufy, promossa da Enzo Le Pera, colle­zionista e direttore della Galleria II Triangolo, presso la Galleria "Mono­gramma" di Roma.

Il triangolo è un elemento ricorrente nei quadri di Lia Drei. "E1 logico, è ineluttabile -diceva l'Artista- che un giorno le mie opere saranno espos­te alla Galleria denominata II Triangolo" .L'occasione le è stata data appun to,da quest'incontro con Dufy, che -come lei stessa racconta nel suo diario di quei giorni- l'ha condotta a scoprire una "ricerca misteriosa di bellez-za"una bellezza creata o ritrovata da comunicare anche agli altri.

A questo fine Lia Drei ricerca le strutture geometriche fondamentali, la bellezza essenziale di fiori e di vegetali »Qù"i, come in" tutto il p e/re orso creativo di quest'artista, il colore diviene struttura e la struttura divie­ne colore, canto, poesia. Le strutture floreali e vegetali, libere dai limiti della superficiale rappresentazione naturalistica, divengono forme assolute che occupano, ferme, lo spazio o nello spazio vagano cercando di relazionar­si a vicenda in una dimensione irreale. Eppure questi "fiori", questi clemen­ti vegetali sono più veri di quelli naturalistici, sono veri e vivi per la poesia che emana il colore insieme al segno costruttivo delle strutture che l'artista scopre o crea perché essi possano esistere nel mondo visivo dell'Arte.

C'è la. gioia di vivere nella. Natura, l'amore grande e profondo per la Natu­ra e per la Vita, forse ancora, più forte quando si avvicina il momento dell'addio.