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On paper
quattro artisti figurativi
Comunicato stampa
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Si inaugura lunedì 14 novembre, presso la galleria A.A.M. ARCHITETTURA ARTE MODERNA, una mostra all’interno del ciclo “ON PAPER” dedicata a quattro artisti figurativi che la galleria segue da tempo: AURELIO BULZATTI, STEFANO DI STASIO, LINO FRONGIA e PAOLA GANDOLFI. Di questi artisti, tutti affermati e di consolidata esperienza, viene presentato l’aspetto più segreto e meno indagato, quello cioè legato al loro continuo e costante esercizio della pratica del disegno. Vengono così presentati in mostra, disegni non solo intesi come studi propedeutici per più impegnative occasioni pittoriche, ma anche disegni legati alla riflessione ed alla indagine quotidiana, a partire dal reale, per giungere ad una progressiva “spoliazione” dei primi dati di partenza oggettivi ad avviare cosi progressivamente lo studio verso un’affinata astrazione di pochi elementi che tendono però sempre all’assoluto. Vengono privilegiati in mostra i disegni con carattere di maggior immediatezza, di precarietà quasi a sottolineare che il primato del disegno contemporaneo vada proprio rintracciato nell’occasionalità del suo essere elaborato. Il disegno è quindi visto non tanto come risultato di una pedante elaborazione accademica per giungere ad un’estenuante bellezza che spesso si tramuta in un vuoto esercizio proprio per il suo rasentare una forma di opacità illustrativa,quanto piuttosto come capacità di sintesi attraverso successive “cancellazioni” che riducono l’intera rappresentazione all’essenzialità di pure presenze come riapparizioni in filigrana degli archetipi delle cose stesse, degli oggetti,delle persone,degli ambienti. Ciò non significa che vada privilegiato soltanto il disegno che si costruisce nella precarietà e nella provvisorietà della sua esecuzione ma significa riconoscere in questa immediatezza della presa diretta una capacità di trascendenza che conferisce al disegno stesso il carattere distillato di un concentrato teorico ed una sapienza manuale che per continuità di esercizio si dà come fulminea restituzione di sedimentate conoscenze storiche e culturali liberate dal peso della loro incombenza soverchiante, se non come riaffioramento discreto e appena percepibile dai labili contorni, difficili da circoscrivere, volutamente senza pretese totalizzanti ed esaustive.
Anche con questa occasione espositiva la Galleria si propone di configurare, attraverso diverse tappe, un vero e proprio ARCHIVIO DEL DISEGNO MODERNO E CONTEMPORANEO che si alterna alla normale programmazione espositiva. Nella mostra “ON PAPER”, si succederanno a rotazione numerosi artisti tra i più rappresentativi della ricerca artistica contemporanea. Sino ad oggi, i grandi cicli di disegni presentati sono stati quelli di Antonietta Lama, Enrico Luzzi, Giulia Napoleone, Ettore Sordini ed Antonio Capaccio, Paolo Cotani e Mariano Rossano, Nicola Carrino ed Elisa Montessori, Elvio Chiricozzi e Roberto Pietrosanti, Sergio Lombardo e Fabio Mauri, Dario Passi e Oscar Turco, Sabina Mirri e Giacinto Cerone, Marco Colazzo e Myriam Laplante, Cloti Ricciardi e Laura Palmieri, Carla Accardi e Francesco Impellizzeri, Roberto Caracciolo e Giancarlo Limoni. La mostra “ON PAPER” si andrà configurando come una sorta di radiografia della ricerca contemporanea in Italia se non un vero e proprio quadro dello stato dell’arte attuale che verrà man mano ampliato in un continuo rigenerarsi di presenze. L’idea implicita nella mostra è di configurare la Galleria A.A.M, almeno nelle occasioni del ciclo “ON PAPER”, come una sorta di luogo “carrefour”, luogo di incontro e di incrocio tra diversi saperi, tra diverse culture, in cui lo scambio possa ridare senso, magari anche cambiandolo, alle opere esposte. Alla conclusione dell’intero ciclo, cui sarà dedicato un apposito catalogo riassuntivo, ci si accorgerà come la Galleria A.A.M. abbia mirato a ricomporre, nelle diverse tappe, una collettiva di ampio respiro: vi compariranno infatti molti artisti, anche molto diversi tra loro, ma tutti accomunati da una ricercata qualità dell’opera, con cui si presenteranno al pubblico in una sorta di personale autoritratto che dia conto dell’idea di passaggio, di soglia, di relazione tra esterno ed interno, non solo fisico ma interiore e che corrisponde sì, alla vicenda del nuovo corso della galleria ma anche al piano personale di ogni artista. “Microcosmi” quindi come luogo “in cui si intrecciano tutte le possibili dimensioni dell’esistenza” (Pasolini). “Microcosmi” come riflessione sotto forma di opera, per citare Manganelli “come itinerario, deposito di immagini, catalogo di simboli, collage di sogni, paesaggi, interni di abitazione, appunti di disegni, accesi da una fosforescenza che sa di memoria, di visione. Tra gli artisti e gli architetti invitati ad esporre, si confronteranno generazioni diverse fra loro, linee differenti di ricerca, sino a dar vita ad uno spaccato sullo stato dell’Arte e dell’Architettura contemporanee in Italia. Una sorta di “stanchezza” per il già previsto, il già dato e consolidato che porta la Galleria a privilegiare mostre, tranne quelle di taglio monografico, che tendono sempre più a configurarsi come una sorta di trasmutazione alchemica, nella ricerca di sempre più vagheggiate “bellezze impreviste”, dove l’ibrido, il cangiante, il non facilmente codificabile, diventano “valori” da difendere e coltivare, a dispetto del perbenismo sempre meno strisciante, anzi, sempre più imperante. La mostra tende pertanto poi, nel corso del tempo, a tramutarsi in altro, rispetto alle presenze iniziali, con l’avvicendamento di autori diversi, per cui si assisterà ad una vera e propria accelerazione visiva, se non ad un vero e proprio rovesciamento delle configurazioni iniziali. C’è in questo “atteggiamento espositivo” una evidente denuncia di una paura, ma, nello stesso tempo, di un bisogno di non fissare in un immagine immutabile, non solo il senso delle opere esposte, ma anche quello delle loro reciproche relazioni. Vere e proprie “apparizioni” andranno allora considerate le “dissonanti presenze”, nella loro diversità ricercata e sottolineata dalla mostra , con il loro provocatorio allestimento e accostamento, tutto centrato sulla sorpresa delle ricercate dissonanze formali, materiche e cronologiche, ma soprattutto poetiche, come pacata sequenza di fotogrammi, in cui tutti sembrano sottostare all’idea del “montaggio delle attrazioni diverse”.
A conferma dell’avvio della collaborazione tra la galleria A.A.M. ARCHITETTURA ARTE MODERNA e la libreria Punto Einaudi di Via Giulia 81/A, presso quest’ultima, anche in occasione di questa mostra, viene esposto un lavoro-manifesto originale elaborato a più mani dagli stessi artisti.
Anche con questa occasione espositiva la Galleria si propone di configurare, attraverso diverse tappe, un vero e proprio ARCHIVIO DEL DISEGNO MODERNO E CONTEMPORANEO che si alterna alla normale programmazione espositiva. Nella mostra “ON PAPER”, si succederanno a rotazione numerosi artisti tra i più rappresentativi della ricerca artistica contemporanea. Sino ad oggi, i grandi cicli di disegni presentati sono stati quelli di Antonietta Lama, Enrico Luzzi, Giulia Napoleone, Ettore Sordini ed Antonio Capaccio, Paolo Cotani e Mariano Rossano, Nicola Carrino ed Elisa Montessori, Elvio Chiricozzi e Roberto Pietrosanti, Sergio Lombardo e Fabio Mauri, Dario Passi e Oscar Turco, Sabina Mirri e Giacinto Cerone, Marco Colazzo e Myriam Laplante, Cloti Ricciardi e Laura Palmieri, Carla Accardi e Francesco Impellizzeri, Roberto Caracciolo e Giancarlo Limoni. La mostra “ON PAPER” si andrà configurando come una sorta di radiografia della ricerca contemporanea in Italia se non un vero e proprio quadro dello stato dell’arte attuale che verrà man mano ampliato in un continuo rigenerarsi di presenze. L’idea implicita nella mostra è di configurare la Galleria A.A.M, almeno nelle occasioni del ciclo “ON PAPER”, come una sorta di luogo “carrefour”, luogo di incontro e di incrocio tra diversi saperi, tra diverse culture, in cui lo scambio possa ridare senso, magari anche cambiandolo, alle opere esposte. Alla conclusione dell’intero ciclo, cui sarà dedicato un apposito catalogo riassuntivo, ci si accorgerà come la Galleria A.A.M. abbia mirato a ricomporre, nelle diverse tappe, una collettiva di ampio respiro: vi compariranno infatti molti artisti, anche molto diversi tra loro, ma tutti accomunati da una ricercata qualità dell’opera, con cui si presenteranno al pubblico in una sorta di personale autoritratto che dia conto dell’idea di passaggio, di soglia, di relazione tra esterno ed interno, non solo fisico ma interiore e che corrisponde sì, alla vicenda del nuovo corso della galleria ma anche al piano personale di ogni artista. “Microcosmi” quindi come luogo “in cui si intrecciano tutte le possibili dimensioni dell’esistenza” (Pasolini). “Microcosmi” come riflessione sotto forma di opera, per citare Manganelli “come itinerario, deposito di immagini, catalogo di simboli, collage di sogni, paesaggi, interni di abitazione, appunti di disegni, accesi da una fosforescenza che sa di memoria, di visione. Tra gli artisti e gli architetti invitati ad esporre, si confronteranno generazioni diverse fra loro, linee differenti di ricerca, sino a dar vita ad uno spaccato sullo stato dell’Arte e dell’Architettura contemporanee in Italia. Una sorta di “stanchezza” per il già previsto, il già dato e consolidato che porta la Galleria a privilegiare mostre, tranne quelle di taglio monografico, che tendono sempre più a configurarsi come una sorta di trasmutazione alchemica, nella ricerca di sempre più vagheggiate “bellezze impreviste”, dove l’ibrido, il cangiante, il non facilmente codificabile, diventano “valori” da difendere e coltivare, a dispetto del perbenismo sempre meno strisciante, anzi, sempre più imperante. La mostra tende pertanto poi, nel corso del tempo, a tramutarsi in altro, rispetto alle presenze iniziali, con l’avvicendamento di autori diversi, per cui si assisterà ad una vera e propria accelerazione visiva, se non ad un vero e proprio rovesciamento delle configurazioni iniziali. C’è in questo “atteggiamento espositivo” una evidente denuncia di una paura, ma, nello stesso tempo, di un bisogno di non fissare in un immagine immutabile, non solo il senso delle opere esposte, ma anche quello delle loro reciproche relazioni. Vere e proprie “apparizioni” andranno allora considerate le “dissonanti presenze”, nella loro diversità ricercata e sottolineata dalla mostra , con il loro provocatorio allestimento e accostamento, tutto centrato sulla sorpresa delle ricercate dissonanze formali, materiche e cronologiche, ma soprattutto poetiche, come pacata sequenza di fotogrammi, in cui tutti sembrano sottostare all’idea del “montaggio delle attrazioni diverse”.
A conferma dell’avvio della collaborazione tra la galleria A.A.M. ARCHITETTURA ARTE MODERNA e la libreria Punto Einaudi di Via Giulia 81/A, presso quest’ultima, anche in occasione di questa mostra, viene esposto un lavoro-manifesto originale elaborato a più mani dagli stessi artisti.
14
novembre 2005
On paper
Dal 14 novembre al 10 dicembre 2005
disegno e grafica
Location
A.A.M. – ARCHITETTURA ARTE MODERNA
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 61, (Roma)
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 61, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 16-20 sabato e domenica compresi
Autore
Curatore