Sarà inaugurata a Sassari venerdì 16 dicembre con una doppia inaugurazione nella Sala Duce di Palazzo Ducale e nella Sala di Rappresentanza della Direzione Generale del Banco di Sardegna la mostra dedicata all’arte calcografica OPERA INCISA. Tradizione e sperimentazione, organizzata dall’associazione culturale Stanis Dessy in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Sassari, il Banco di Sardegna e il Museo PAV.
La mostra vede la presenza di 19 artisti, tutti attivi sul territorio regionale: Gianni Atzeni, Rosanna d’Alessandro, De Gonare, Paola Dessy, Angelino Fiori, Ermanno Leinardi, Gabriella Locci, Alessandro Meloni, Daniele Montis, Wanda Nazzari, Elisa Ottaviani, Primo Pantoli, Lino Pes, Enrico Piras, Roberto Puzzu, Rosanna Rossi, Giovanna Secchi, Monica Solinas, Mario Tomasello.
Le opere esposte, che rappresentano gli sviluppi recenti della produzione calcografica nell’Isola, sono prevalentemente opere su carta e di grande formato, e per la loro realizzazione sono state utilizzate le tecniche più svariate, dalle più tradizionali a quelle più innovative e sperimentali: dall’acquatinta all’acquaforte, dalla punta secca alla vernice molle e al carborundum, su matrici metalliche, plastiche o cartacee.
Diverse anche le tematiche esplorate dagli artisti che guardano con sempre maggiore interesse alla dimensione intimista, introspettiva e riflessiva della ricerca visiva.
La mostra OPERA INCISA, che si muove tra linguaggi tradizionali e sperimentali, riprende oggi, idealmente, il filo interrotto nel 1971 quando a Sassari si tenne la settima mostra sull’incisione curata da Dessy, ultima di una serie di operazioni dedicate al mondo della grafica e dell’incisione, condotte dal maestro sassarese a partire dagli anni ’50.
«L’oscillazione tra tradizione e innovazione – scrive a questo proposito Giannella Demuro nel catalogo – non è la ricerca di un compromesso ma uno statuto, una condizione di appartenenza, un privilegio di cui gode una realtà che trova nel suo passato le ragioni metodologiche per guardare al futuro e per porsi in posizione critica nei suoi confronti, e ciò chiarisce anche il senso del percorso proposto da questa mostra che accosta artisti di generazioni e poetiche differenti, guardando con uguale interesse alle radici della tradizione incisoria isolana e ai più nuovi e aggiornati linguaggi sperimentali.