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Orazio Celeghin
Artista indipendente, pittore infaticabile, colto e raffinato, Orazio Celeghin ha saputo abilmente trasferire sulla tela l’essenza poetica della straordinaria realtà veneta dove è nato e vissuto.
Comunicato stampa
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Dagli splendidi Colli Asolani, sfondo della sua adolescenza, alla città di Venezia, dove assorbe la prestigiosa tradizione coloristica lagunare, ai dintorni del Piave, luoghi privilegiati per brevi ma intensi soggiorni.
Ed è proprio la città di Asolo a giocare un ruolo decisivo nella vicenda umana, così come in quella artistica del pittore, che qui si trasferisce all’età di sei anni, insieme alla famiglia di umili origini padovane. Ad intuire il suo grande talento e ad incoraggiarlo verso gli studi, intrapresi all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, le principali istituzioni asolane e, tra gli altri, l’estroso pittore Marius De Maria insieme al musicista Gian Francesco Malipiero, attento custode della storia asolana.
A vent’anni dalla sua scomparsa, la città di Asolo ricorda uno dei suoi personaggi più cari con una mostra che, dal 9 ottobre, raccoglie i dipinti più significativi dell’artista, molti dei quali inediti e provenienti soprattutto da collezioni private. Allestita nello splendido Museo civico, in collaborazione con la Galleria Flaviostocco di Castelfranco Veneto, l’esposizione è un viaggio attraverso la natura e il paesaggio che Celeghin ha intimamente amato.
Fino al 14 novembre saranno le sale della preziosa Pinacoteca, ad accogliere le opere dell’artista, dalle produzioni giovanili di paesaggi e nature morte più nitide e strutturate, all’esaltazione luminosa degli ambienti più familiari propria della stagione espressiva più matura. In questo periodo, a partire dagli anni Quaranta, si intensificano le mostre personali, in Italia e all’estero e la partecipazione ai più importanti eventi d’arte, come la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma.
Le immagini, a metà strada tra realtà e memoria, trasmettono la dimensione intima della ricerca stilista dell’autore, che affonda le radici nella tradizione vedutistica veneziana e approda ad una visione turneriana. Le straordinarie vedute immerse nella luce, che si possono ammirare in mostra, mantengono la freschezza e comunicano l’emozione del momento della composizione.
L’affinità che lega Celeghin al celebre artista inglese continua idealmente anche oggi, attraverso una mostra che la città di Venezia dedica a William Turner, alla forza evocativa del colore e all’interpretazione trasognata della realtà, che tanto ha interessato l’artista asolano.
L’inaugurazione della mostra è prevista per sabato 9 ottobre alle ore 17.00 nella prestigiosa Sala della Ragione ad Asolo. Il critico d’arte Enzo Di Martino presenterà, nell’occasione, anche il catalogo, edito da “Biblos”, importante documento per approfondire la conoscenza della personalità semplice e discreta di Orazio Celeghin.
Ed è proprio la città di Asolo a giocare un ruolo decisivo nella vicenda umana, così come in quella artistica del pittore, che qui si trasferisce all’età di sei anni, insieme alla famiglia di umili origini padovane. Ad intuire il suo grande talento e ad incoraggiarlo verso gli studi, intrapresi all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, le principali istituzioni asolane e, tra gli altri, l’estroso pittore Marius De Maria insieme al musicista Gian Francesco Malipiero, attento custode della storia asolana.
A vent’anni dalla sua scomparsa, la città di Asolo ricorda uno dei suoi personaggi più cari con una mostra che, dal 9 ottobre, raccoglie i dipinti più significativi dell’artista, molti dei quali inediti e provenienti soprattutto da collezioni private. Allestita nello splendido Museo civico, in collaborazione con la Galleria Flaviostocco di Castelfranco Veneto, l’esposizione è un viaggio attraverso la natura e il paesaggio che Celeghin ha intimamente amato.
Fino al 14 novembre saranno le sale della preziosa Pinacoteca, ad accogliere le opere dell’artista, dalle produzioni giovanili di paesaggi e nature morte più nitide e strutturate, all’esaltazione luminosa degli ambienti più familiari propria della stagione espressiva più matura. In questo periodo, a partire dagli anni Quaranta, si intensificano le mostre personali, in Italia e all’estero e la partecipazione ai più importanti eventi d’arte, come la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma.
Le immagini, a metà strada tra realtà e memoria, trasmettono la dimensione intima della ricerca stilista dell’autore, che affonda le radici nella tradizione vedutistica veneziana e approda ad una visione turneriana. Le straordinarie vedute immerse nella luce, che si possono ammirare in mostra, mantengono la freschezza e comunicano l’emozione del momento della composizione.
L’affinità che lega Celeghin al celebre artista inglese continua idealmente anche oggi, attraverso una mostra che la città di Venezia dedica a William Turner, alla forza evocativa del colore e all’interpretazione trasognata della realtà, che tanto ha interessato l’artista asolano.
L’inaugurazione della mostra è prevista per sabato 9 ottobre alle ore 17.00 nella prestigiosa Sala della Ragione ad Asolo. Il critico d’arte Enzo Di Martino presenterà, nell’occasione, anche il catalogo, edito da “Biblos”, importante documento per approfondire la conoscenza della personalità semplice e discreta di Orazio Celeghin.
09
ottobre 2004
Orazio Celeghin
Dal 09 ottobre al 14 novembre 2004
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO DI ASOLO – PALAZZO DELLA RAGIONE
Asolo, Via Regina Cornaro, 74, (Treviso)
Asolo, Via Regina Cornaro, 74, (Treviso)
Biglietti
Il costo del biglietto d’ingresso e di 4 euro intero e di 2 euro ridotto
Con lo stesso biglietto è possibile visitare l’intero Museo civico di Asolo
Orario di apertura
Da giovedì a domenica 10.00 -12.00 / 15.00 -19.00
Autore