La trilogia della rassegna d’arte contemporanea “ORIAMO – omaggio ad Yves Klein”, inauguratasi nei suoi tre cicli di incontri allo Studio D’Ars di Milano, continua a proseguire, come già avvenuto per la prima esposizione, presso la sede della Spe de “Il Resto del Carlino” di Bologna. Oriamo nella sua incredibile e caleidoscopica gamma di sfumature e significazioni: dal rendere oro la propria arte, alla ricerca del materiale prezioso come processo alchemico e spirituale. Dalla preghiera al raggio di luce che possiamo far balenare senza accorgercene nei gesti di ogni giorno o nella creazione di un pensiero, un dipinto, una poesia. L'oro si mescola e perde nei simboli legati al cerchio e alla luce di LeoNilde Carabba; diventa tabernacolo dorato brillante di sensazioni di laguna nell'opera di Iva Casson e si frammenta negli spazi infiniti e cosmici di Luisa Delle Vedove. Maria Antonietta Michelon rappresenta paesaggi della mente pieni di vitale energia, mentre Guido Peruz è presente con due preghiere su tavole d'oro dedicate a Pierre Restany. Gualtiero Merati con le sue geometrie liriche ci invita ad un viaggio nello spazio della mente, così come Filippo Rossi "racconta d'oro" le sue sensazioni interiori. Anna Spagna omaggia l'esposizione di un grande dipinto eseguito negli anni 90, e Tiziano Tardo ci parla di Oro, Fuoco e Amore. I lavori dell'artista Thula toccano infine le viscere del corpo e quelle dell'anima, facendoci scivolare nella purezza ed autenticità del nostro oro più intimo: quello del sangue e delle emozioni. Con la presenza poetica delle parole di Fernanda Borio, gli artisti di Oriamo dedicano la loro opera ad una tematica dal sapore incredibilmente intriso di fascino, magia e sacralità.

Sofia Amorandrè