Tra i piú bravi fotorealisti viventi, Osvaldo Sabene coglie in ogni dettaglio il paesaggio urbano e, senza dimenticare la meraviglia naturale, la stigmatizza nelle sue forme piú affascinanti, integrandola ai contesti cittadini, agli artifizi umani; macchine, barche, palazzi, insegne e persone interagiscono con spettacolare realismo e immediatezza con gli elementi naturali piú semplici e affascinanti. Dalla rugiada mattutina, alle pozzanghere sull’asfalto, l’acqua carpisce una realtá asettica e distante restituendoci un’immagine avvolgente e suggestiva. Nonostante la pennellata minuziosa e una cura del dettaglio che rasenta il maniacale, Sabene riesce a darci uno spaccato di quotidianitá in cui puó identificarsi chiunque.. Ogni strada, ogni scorcio o paesaggio ci appartengono, ci trascinano dall’interno della tela attraverso il taglio fotografico.

Oltre i freddi confini dell’iperrealismo e della fotografia resta il valore della testimonianza di una storia fatta di memoria collettiva, di modelli di auto che stigmatizzano il tempo, di piccole botteghe che scompaiono all’ombra di grandi centri commerciali, di scambi di sguardi e parole tra passanti, insomma presto storia passata.
Marzia Bistolfi