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Osvaldo Vezzoli – Labirinti
Dodici “paesaggi” o dodici mappe “di territori”, dove domina il segno nelle sue diversificate dimensioni fisico-espressive: pulito, graffiato, intero, interrotto, lucidato, inciso, logorato, ripetitivo, quasi sempre nero sia nella sua gracilità che nella sua forza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 17 gennaio alle ore 18 la Galleria di SpazioAref inaugura la mostra di Osvaldo Vezzoli "Labirinti", dove saranno esposti dodici lavori recenti; presentazione a cura di Mauro Corradini. L’esposizione rimarrà aperta ad ingresso libero fino al 15 febbraio 2015, dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.30.
I quadri esposti prendono vita da schizzi e studi, realizzati negli anni 1970-1972, di piante di insediamenti di antiche civiltà urbane, di vedute aeree di scavi archeologici, di planimetrie di villaggi africani e di civiltà cosiddette preistorico-primitive, di campi arati e così via, mescolati con personali rielaborazioni grafico-coloristiche. Dalla rivisitazione di quei lavori sono nate dodici tavole: dodici “paesaggi” o dodici mappe “di territori”, dove domina il segno nelle sue diversificate dimensioni fisico-espressive: pulito, graffiato, intero, interrotto, lucidato, inciso, logorato, ripetitivo, quasi sempre nero sia nella sua gracilità che nella sua forza. Dodici tavole segniche, a volte misteriose, poiché quasi sempre è l'architettura formale e mentale del “Labirinto” (e/o dei “Labirinti”) che emerge con tutta la sua mitica suggestione, per suggerire e alimentare i personali respiri di lettura del lavoro pittorico.
“Per Vezzoli, il ritorno agli studi giovanili è un ponte non verso il passato, ma verso un’operazione nuova, a tradurre la fragilità delle cose. Così, mentre delinea percorsi e pensieri, ne svela l’inevitabile gracilità, il nostro essere uomini. Dichiara apertamente che le categorie valgono solo per comunicare, sono una semplificazione utile, ma guai se si partisse da esse; si costruirebbero repertori impossibili da leggere. E allora il nostro sguardo può affondare, liberamente, in questi labirinti, che sono segni e rimandi, invenzioni e recuperi mentali: ad iniziare dai colori, rosso, nero, giallo, …” (Mauro Corradini).
I quadri esposti prendono vita da schizzi e studi, realizzati negli anni 1970-1972, di piante di insediamenti di antiche civiltà urbane, di vedute aeree di scavi archeologici, di planimetrie di villaggi africani e di civiltà cosiddette preistorico-primitive, di campi arati e così via, mescolati con personali rielaborazioni grafico-coloristiche. Dalla rivisitazione di quei lavori sono nate dodici tavole: dodici “paesaggi” o dodici mappe “di territori”, dove domina il segno nelle sue diversificate dimensioni fisico-espressive: pulito, graffiato, intero, interrotto, lucidato, inciso, logorato, ripetitivo, quasi sempre nero sia nella sua gracilità che nella sua forza. Dodici tavole segniche, a volte misteriose, poiché quasi sempre è l'architettura formale e mentale del “Labirinto” (e/o dei “Labirinti”) che emerge con tutta la sua mitica suggestione, per suggerire e alimentare i personali respiri di lettura del lavoro pittorico.
“Per Vezzoli, il ritorno agli studi giovanili è un ponte non verso il passato, ma verso un’operazione nuova, a tradurre la fragilità delle cose. Così, mentre delinea percorsi e pensieri, ne svela l’inevitabile gracilità, il nostro essere uomini. Dichiara apertamente che le categorie valgono solo per comunicare, sono una semplificazione utile, ma guai se si partisse da esse; si costruirebbero repertori impossibili da leggere. E allora il nostro sguardo può affondare, liberamente, in questi labirinti, che sono segni e rimandi, invenzioni e recuperi mentali: ad iniziare dai colori, rosso, nero, giallo, …” (Mauro Corradini).
17
gennaio 2015
Osvaldo Vezzoli – Labirinti
Dal 17 gennaio al 15 febbraio 2015
arte contemporanea
Location
SPAZIOAREF
Brescia, Piazza Della Loggia, 11f, (Brescia)
Brescia, Piazza Della Loggia, 11f, (Brescia)
Orario di apertura
da giovedì a domenica ore 16-19.30
Vernissage
17 Gennaio 2015, h 18.00
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