Otello Ciarciaglini, dopo una riuscita mostra a “Casa Mugnolo”, al Vomero, home-gallery di qualità che la città di Napoli offre, espone nell’accogliente spazio “Fiorillo Arte”, alla Riviera di Chiaja n. 23, una nuova nutrita sezione della serie “Riflessi”, che, fondamentalmente, è un’indagine sulle possibilità dell’immagine fotografica di “sabotare”, “ingannare”, “fagocitare” la realtà, quasi per “sedurre”, con volontà misurata, multiple visività correnti “sotto traccia”. La realtà convoglia anche un ampio spettro di riflessi concitati o ridicoli o inverosimili. Sapendo ciò, Otello Ciarciaglini, operatore plastico, visivo e fotografico, cerca di cogliere le polivalenze, che si possono presentare in modalità statiche o in sequenze dinamiche. Il suo occhio esercitato diventa proiezione periscopica e “afferra”, documenta e memorizza nuove e differenti immagini della realtà; insomma, guardando intensamente anche in mostre al PAN, al MADRE al MANN, al Museo di Capodimonte e etc. … e in ulteriori accreditate locations, riesce a “combinare” immagini “altre”, inedite, singolari, particolari, incredibilmente nuove per capacità perlustrative e per spaccati riflessivi incrociati. La sua pronunciata dimensione fotografica che fa emergere riflessi, inconsapevolmente straordinari, incredibilmente calamitanti, eccezionalmente unici, tendenzialmente multipli, ci restituisce pluridimensioni di una ricerca estetica, al di fuori, di convenzioni visive omologate. L’occhio e la macchina, tradizione consolidata, che ancora vede ragione e meccanica e oggi pensiero e digitale interagire, permettono di registrare aspetti inediti, fuorvianti e/o conflittuali, prismatici e multipli e queste multifaccialità di rispondenze aggregano certezze ”sotto velo” e/o recondite, laterali e/o rastremate; il che non è poco e non di poco conto, anzi! Nel “gioco delle parti” i riflessi partecipano muti a condire, alimentare, “mitizzare” e polarizzare realtà “altre” e/o partecipi, che escono dalla cortina del dubbio.
Maurizio Vitiello