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Ottavio Pinarello – Profili, tra pittura e fotografia
Barozzi, che organizza tuttora mostre ed eventi nei suoi studi a Venezia e a Milano, segue con interesse l’attività artistica di Ottavio Pinarello, che da qualche anno si trova nel suo periodo simbolista-concettuale
Comunicato stampa
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Presso lo Studio Barozzi di Milano si inaugura, l'8 maggio, la nuova mostra personale dell’artista padovano Ottavio Pinarello. Paolo Barozzi, che ha organizzato e curato questa mostra, si è interessato all’arte contemporanea dopo l’incontro con Peggy Guggenheim, di cui divenne assistente personale dai primi anni ’60 a Venezia. Già dal 1966 iniziò poi la sua attività di gallerista, aprendo spazi espositivi prima a Venezia e successivamente anche a Milano. Come ha sottolineato anche Gillo Dorfles, Barozzi, operando scelte molto illuminate, ha sempre presentato artisti ora universalmente noti e riconosciuti. Albers, Jasper Johns, Dennis Hoppenheim, Dorazio, Lichtenstein, Mario Merz, Gastone Novelli, Claudio Parmeggiani, Rauschemberg, Rotella, Jesus Soto, Victor Vasarely, Vedova, Andy Warhol, Allan Kaprow, Joseph Kossut sono alcuni esempi dei nomi degli artisti che sono stati esposti nelle sue gallerie.
Barozzi, che organizza tuttora mostre ed eventi nei suoi studi a Venezia e a Milano, segue con interesse l’attività artistica di Ottavio Pinarello, che da qualche anno si trova nel suo periodo simbolista-concettuale. Nelle sue opere, tramite l’uso particolarmente forte del simbolo stilizzato del profilo umano (talvolta dell’intera figura umana) inserito in scenari tra l’informale e il metafisico, Pinarello si spinge nel complesso ambito dell’indagine concettuale. “(..…) Pinarello offre una visione surreale ed enigmatica dell’esistenza e della realtà, ricreando situazioni e sensazioni; contemporaneamente vuole dare la possibilità di essere decifrato dall’osservatore, che ha l’opportunità di entrare in relazione con l’opera stessa, con ciò che questa afferma e con gli eventuali interrogativi che pone, ricavando profonde emozioni, talvolta familiari e già vissute, talvolta nuove, quasi sconosciute e misteriose. Lo spettatore diventa profilo, diventa soggetto-oggetto della scena pittorica; parallelamente sembra quasi che i profili dipinti, come se fossero essi stessi rappresentazione anche degli spettatori esterni, escano dalle tele per creare un dualistico gioco di scambio di ruoli. Come dualistica in alcune tele può essere talvolta la rappresentazione dell’essere umano, suddiviso in più personalità rappresentate nella scena da due o più profili e figure, come a rappresentare i vari aspetti che possono comporsi in una stessa entità. (.…..) Sono proprio gli sfondi della rappresentazione poi che, derivando in molte opere dal precedente periodo astratto-informale dell’artista, calano i “profili” e le opere stesse in una dimensione propria, senza precisi riferimenti spazio-temporali, dando ai dipinti carattere universale, aumentando o smorzando intenzionalmente la carica drammatica della situazione, creando ora ritmo e movimento, ora calma e immobilità a seconda dell’atmosfera in cui l’artista vuole inserire i suoi “profili”. Questo personale percorso intrapreso da Ottavio Pinarello, l’utilizzo di questi simboli distintivi, il suo particolare stile pittorico, rendono questo artista e le sue opere non solo interessanti e originali, ma anche estremamente riconoscibili.” (di Rosanna Fumai – brani estratti da un articolo di Arte Contemporanea, numero di novembre-dicembre 2007).
Oltre alle opere strettamente pittoriche dell’artista padovano, sono esposti poi alcuni lavori frutto della sua ricerca che ha portato ad una commistione tra pittura e fotografia. Le immagini derivate dai particolari scatti fotografici dell’artista assumono nuovamente il valore di analisi concettuale della complessità dell’esistenza e della realtà. Queste immagini vengono impresse su parte della tela, su cui successivamente Pinarello opera un deciso intervento pittorico che comunque non deve coprire la porzione fotografica, rappresentazione di una realtà interiore, ma che è indirizzato invece a contenerla e motivarla ulteriormente, spesso proprio attraverso l’inserimento dei simboli dei profili, tipici di questo complesso artista.
Questa nuova esposizione personale presso lo Studio Barozzi a Milano continua la serie di mostre che hanno visto presenti le opere di Pinarello, tra queste vanno ricordate la partecipazione ad Arte Padova 2006, la mostra presso lo Studio D’Ars di Milano nell’autunno 2006, l’esposizione a Montparnasse a Parigi a cavallo tra il 2006 ed il 2007, la presentazione del suo lavoro all’Arte Fiera 2007 di Bologna nello spazio della Fondazione D’Ars e del MIM di Piacenza, e le successive personali a Padova e a Treviso, esposizioni che sono indice del crescente interesse che l’opera di questo artista sta suscitando.
Barozzi, che organizza tuttora mostre ed eventi nei suoi studi a Venezia e a Milano, segue con interesse l’attività artistica di Ottavio Pinarello, che da qualche anno si trova nel suo periodo simbolista-concettuale. Nelle sue opere, tramite l’uso particolarmente forte del simbolo stilizzato del profilo umano (talvolta dell’intera figura umana) inserito in scenari tra l’informale e il metafisico, Pinarello si spinge nel complesso ambito dell’indagine concettuale. “(..…) Pinarello offre una visione surreale ed enigmatica dell’esistenza e della realtà, ricreando situazioni e sensazioni; contemporaneamente vuole dare la possibilità di essere decifrato dall’osservatore, che ha l’opportunità di entrare in relazione con l’opera stessa, con ciò che questa afferma e con gli eventuali interrogativi che pone, ricavando profonde emozioni, talvolta familiari e già vissute, talvolta nuove, quasi sconosciute e misteriose. Lo spettatore diventa profilo, diventa soggetto-oggetto della scena pittorica; parallelamente sembra quasi che i profili dipinti, come se fossero essi stessi rappresentazione anche degli spettatori esterni, escano dalle tele per creare un dualistico gioco di scambio di ruoli. Come dualistica in alcune tele può essere talvolta la rappresentazione dell’essere umano, suddiviso in più personalità rappresentate nella scena da due o più profili e figure, come a rappresentare i vari aspetti che possono comporsi in una stessa entità. (.…..) Sono proprio gli sfondi della rappresentazione poi che, derivando in molte opere dal precedente periodo astratto-informale dell’artista, calano i “profili” e le opere stesse in una dimensione propria, senza precisi riferimenti spazio-temporali, dando ai dipinti carattere universale, aumentando o smorzando intenzionalmente la carica drammatica della situazione, creando ora ritmo e movimento, ora calma e immobilità a seconda dell’atmosfera in cui l’artista vuole inserire i suoi “profili”. Questo personale percorso intrapreso da Ottavio Pinarello, l’utilizzo di questi simboli distintivi, il suo particolare stile pittorico, rendono questo artista e le sue opere non solo interessanti e originali, ma anche estremamente riconoscibili.” (di Rosanna Fumai – brani estratti da un articolo di Arte Contemporanea, numero di novembre-dicembre 2007).
Oltre alle opere strettamente pittoriche dell’artista padovano, sono esposti poi alcuni lavori frutto della sua ricerca che ha portato ad una commistione tra pittura e fotografia. Le immagini derivate dai particolari scatti fotografici dell’artista assumono nuovamente il valore di analisi concettuale della complessità dell’esistenza e della realtà. Queste immagini vengono impresse su parte della tela, su cui successivamente Pinarello opera un deciso intervento pittorico che comunque non deve coprire la porzione fotografica, rappresentazione di una realtà interiore, ma che è indirizzato invece a contenerla e motivarla ulteriormente, spesso proprio attraverso l’inserimento dei simboli dei profili, tipici di questo complesso artista.
Questa nuova esposizione personale presso lo Studio Barozzi a Milano continua la serie di mostre che hanno visto presenti le opere di Pinarello, tra queste vanno ricordate la partecipazione ad Arte Padova 2006, la mostra presso lo Studio D’Ars di Milano nell’autunno 2006, l’esposizione a Montparnasse a Parigi a cavallo tra il 2006 ed il 2007, la presentazione del suo lavoro all’Arte Fiera 2007 di Bologna nello spazio della Fondazione D’Ars e del MIM di Piacenza, e le successive personali a Padova e a Treviso, esposizioni che sono indice del crescente interesse che l’opera di questo artista sta suscitando.
08
maggio 2008
Ottavio Pinarello – Profili, tra pittura e fotografia
Dall'otto maggio al 18 giugno 2008
arte contemporanea
Location
STUDIO PAOLO BAROZZI
Milano, Corso Di Porta Nuova, 42, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Nuova, 42, (Milano)
Orario di apertura
visite su appuntamento
Vernissage
8 Maggio 2008, dalle ore 19.00 alle 22.00
Sito web
www.ArtePinarello.com
Autore
Curatore