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P.C. / A.C. – palermo Change / Autori Cambi
Il 29 / 30 / 31 agosto 2004, la Galleria Autori Cambi presenta una selezione della migliore giovane arte europea in una rassegna – evento di video, disegni e installazioni, presso gli spazi dell’ex deposito locomotive di Sant’Erasmo in via Messina Marine a Palermo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
KALS’ART, rassegna estiva di spettacoli ed eventi culturali organizzata dal Comune di Palermo, ospiterà nell’ex deposito locomotive Sant’Erasmo -uno dei luoghi simbolo della kermesse- il progetto P.C./A.C. PALERMO CHANGE: un gruppo di artisti internazionali, nell’arco di tre intense giornate, darà vita a una ricca serie di interventi multimediali, spaziando dal video all’installazione, dalla scultura, al disegno, alla fotografia.
Ventisei artisti, tra i più rappresentativi della scena italiana ed europea, sono stati selezionati dai tre curatori: Matteo Boetti, Laura Garbarino, Giuliana Stella.
L’evento è ideato e organizzato da Autori Cambi, galleria romana che alterna mostre in sede a iniziative out door.
Il tema del viaggio è il fil rouge che unisce le opere degli artisti scelti da Laura Garbarino per la sezione video: un attraversamento di territori intimi, disseminati di frammenti privati, ricostruzioni di luoghi mentali ibridi, immaginari o realmente vissuti. Voyage diventa una narrazione in cui i dettagli di memorie si confondono e ricompongono. Così è nel video di Marzia Migliora (Efi, 2002) che ripercorre i gesti sordi e ossessivi di una donna intenta a pulire il pavimento di un’imbarcazione abbandonata; un passato e un futuro funesti si sovrappongono in una dimensione lontana e indefinibile: il mare scuro, il cimitero di navi arrugginite, il viaggio rituale e immobile di un personaggio sospeso fuori dal tempo. E ancora il mare – elemento simbolico e insieme concreto- è al centro del video di Margherita Morgantin (Mari da calmi a leggermente mossi, 2004), una passeggiata silenziosa e solitaria lungo il molo, un viaggio breve incontro all’orizzonte, sulle note dolci di Paradise. I protagonisti delle storie di Meris Angioletti (Pedro&Linh, 2003, in collaborazione con Angelo Boriolo) –esuli in terra straniera- offrono la propria quotidianità allo sguardo narrativo e curioso dell’artista, che racconta città, luoghi, esistenze in transito. Onirico e segreto è invece l’affondo nell’universo traslucido di Ene-Liis Semper (Door, 2002), mentre Zilla Leutenegger (Oh Mein Papa, 2001) si immerge in una viaggio “sentimentale” e insieme paradossale, cullata dalla vibrazioni di un grosso caterpillar che la trasporta attraverso una dimensione quasi irreale, sfumata. Marinella Senatore (Time is running out, 2004) ripercorre momenti intimi di un vissuto evocato con malinconia, restituito attraverso un intenso e raffinato flashback visivo in bianco e nero.
La vasta selezione operata da Matteo Boetti include artisti seguiti della galleria Autori Cambi nel corso dei sue primi due anni di vita, nomi di rilievo che suggeriscono uno spaccato interessante e articolato del panorama artistico più attuale: Gioacchino Pontrelli, con la sua pittura accesa, realistica eppure visionaria, riproduce interni d’appartamenti prelevati da riviste di design, spazi disabitati e sospesi, che oltrepassano le proprie stesse linee di confine (Now-There#1, Now-There#2, Now-There#3, 2004). Alessandro Bazan, noto per il suo segno energico ed il cromatismo squillante, ispirati all’iconografia mediatica contemporanea (tv, fumetto, pubblicità), espone –per la prima volta a Palermo- alcune opere della recente produzione in bianco e nero, che segnano un’importante svolta stilistica nel suo percorso creativo. Marco Papa, col suo mondo ironico, ludico, intenso, spazia dal disegno all’installazione, confondendo con raffinata abilità i piani linguistici e concettuali del reale e dell’immaginazione. Qui costruirà una videoinstallazione composta da disegni a pavimento in grafite e pigmenti e dal video The Keeper, del 2002, presentato a Milano in occasione della mostra Amor Vacui, presso il Palazzo dell’Arengario.
Gina Tornatore, filmmaker australiana, racchiude nei suoi video storie minime, spogliate dalla dimensione del racconto, condensando in suggestive scene nuclei di esistenze intense e liriche. Qui, oltre all’opera Dead Finks don’t talk, 2002 (parte della personale Roadside Pic Nic, presso la galleria Autori Cambi), presenterà la sua ultima produzione: Outer and Inner Actions.
Luca Buvoli costruisce un immaginario complesso, in cui si fondono derivazioni di natura molteplice: dal fumetto alla storia, dalla scienza alla fantascienza, dal sogno alla tecnologia. L’artista dà vita ad una personale mitografia/mitologia, in cui il tema del volo gioca un ruolo centrale: un mix vertiginoso, seducente, che si avvale di molteplici linguaggi (video, scultura, installazione, libri d’artista…). Qui Buvoli è presente con due video mai mostrati in Italia (Not a Superheroe e Inside and Outside Time) e con Promotional Video for: Flying Practical training for beginners ,1999 (presente nella sua personale presso Autori Cambi, Dov’è la Vittoria?, 2003).
La ricerca di Marina Fulgeri è incentrata sull’inganno percettivo connesso sovente al fenomeno luminoso e al passaggio attraverso spazi consueti, che si trasformano in luoghi altri, non decodificabili. London East End, un video del 2003, gioca con le dimensioni del buio e delle luce e col disorientamento che deriva dalla relazione tra elementi occultati alla visione ed elementi offerti allo sguardo.
Le sculture di Simone Racheli sperimentano un iperrealismo che sconfina nell’ironia surreale di personaggi a volte comici, a volte drammatici, spesso calati in situazioni impossibili, ai limiti della realtà. Qui espone parte del progetto Check Point, presentato nel 2003 nella sua personale presso Autori Cambi.
E ancora saranno presenti, con degli interventi site specific, artisti di riconosciuto livello: Marco Samorè, abile manipolatore di ambienti, ricostruisce spazi evocativi la cui percezione viene alterata da sottili interventi installativi e da presenze di oggetti comuni (stereotipi ricchi di rimandi personali); Sandrine Nicoletta, artista poliedrica che lavora –utilizzando molteplici media- intorno ai concetti di soglia, di equilibrio, di confine, di relazione consapevole tra sé e lo spazio circostante; goldiechiari, coppia di artiste irriverenti, ludiche, versatili, reinventano un mondo intimo, intriso di riferimenti privati , familiari, mixati con elementi eterogenei, conferendo alle opere -con insolita leggerezza- un valore simbolico e spesso dissacratorio; Giuseppe Pietroniro, principalmente dedito all’installazione, si interessa alle forme di relazione con lo spazio, determinando un impatto e un’interazione forte, a volte provocatoria, tra soggetto e ambiente; Kristine Alksne, giovanissima artista lettone, lavora soprattutto con la fotografia, conducendo una ricerca incentrata principalmente intorno al corpo femminile, indagato con una intensità espressiva cruda ed emozionale. Francesco Simeti, noto per i suoi wallpaper, predilige il supporto cartaceo, con cui ricopre muri e superfici, sfruttando l’elemento della reiterazione potenziale all’infinito e il carattere indefinito di un oggetto –la carta da parati- che passa quasi inosservato: distese di piccoli disegni –immagini mediatiche, spesso tratte all’iconografia bellica- proliferano perdendosi in un falso decorativismo, apparentemente inoffensivo.
Ospite d’onore infine Enzo Cucchi, maestro di fama internazionale, che sarà presente con Tutte le cose vanno a amare, opera ideata in occasione della collettiva Autory Party (2003, Autori Cambi).
Giuliana Stella seleziona per la sezione video: Francesco Carone, Thorsten Kirchhoff, Global Groove, Domenico Mangano ed Emanuele Costanzo.
I primi tre autori sono accomunati da una sensibilità per la contaminazione linguistica, l’ibridazione tra segni eterogenei e un colto citazionismo.
Thorsten Kirchhoff, sapiente bricoleur, esperto di prartiche ricombinatorie di ispirazione post-modern, sceglie spesso il cinema o la musica per le sue operazioni di “montaggio”. 48 Crash –cortometraggio prodotto nel 2004- è anche il titolo di uno degli hits della cantante Suzi Quatro, che Kirchhoff immagina in un incontro surreale con il regista Jacques Tati, dando vita a un’improbabile crossing tra cultura pop anni ’70 e cinematografia d’autore. Francesco Carone porta avanti un raffinato lavoro di contaminazione tra immagini prelevate dalla cinematografia, la letteratura, la cultura popolare, cucite insieme con eleganza e coerenza formale. I Fuochi di Sant’Elmo, 2001, è un suggestivo esperimento linguistico: il film Moby Dick, lungo più di due ore, viene condensato in appena sei minuti di video, in un rapido susseguirsi di schegge frenetiche che emanano nell’ambiente una sinistra, elettrica luce verdastra.
Il gruppo Globalgroove, qui presente col video Broken Face, 2003, si appropria di fonti iconografiche, testi e suoni prelevati dalla produzione dei mass media, contaminandone frammenti e manipolando i codici linguistici e visivi della comunicazione. La proliferazione di stimolazioni e di informazioni lascia emergere, all’opposto, una piattaforma vuota e a-significante che confonde i piani dell’illusione e della realtà.
Un taglio più realistico, rivolto alla registrazione del dato “banale” e alla concretezza del reale, accomuna le ricerche –se pur ben distinte- di Mangano e Costanzo.
Domenico Mangano, attraverso un linguaggio asciutto e diretto, getta uno sguardo quasi documentaristico sulla realtà locale – i luoghi, le facce, le situazioni caratteristiche- praticando una sorta di intima, lirica, e insieme ironica contemplazione del quotidiano. La registrazione del dato pittoresco giunge per contrasto a sfiorare l’assurdo, il grottesco, disegnando scorci quasi visionari. Il suo Pizzosella, del 2004, mette in scena una Palermo povera, popolare, raccontata dalle voci dei bambini, la partita di calcio, la desolazione, i cortili polverosi, la case diroccate, i dettagli ironici e malinconici. Un collage di immagini crude e ingenue insieme.
Emanuele Costanzo, presenta il suo recentissimo Run away/So close, 2004: un’inquadratura fissa costringe il campo visivo su un unico soggetto, reiterando ossessivamente un gesto di per sé inutile, una corsa su un tapis roulant, accompagnata dal rumore martellante di passi accelerati. Il lavoro dell’artista, attento al recupero di frammenti inessenziali del quotidiano, gioca con effetti di straniamento e sospensione, operando una deviazione del reale colto nella sua genuina evidenza.
Le serate si concluderanno con le performance musicali delle band Daniele Tittarelli Trio (Roma) e King Tongue (Milano)
Si ringraziano:
Roche Bobois – la vraie vie commence à l’interieur - Palermo, V.Villaermosa
Galleria Minini, Brescia
Galleria V.M. 21 Arte Contemporanea, Roma
Tecnoline service srl – Via Maggiore Toselli 73, Palermo
Ventisei artisti, tra i più rappresentativi della scena italiana ed europea, sono stati selezionati dai tre curatori: Matteo Boetti, Laura Garbarino, Giuliana Stella.
L’evento è ideato e organizzato da Autori Cambi, galleria romana che alterna mostre in sede a iniziative out door.
Il tema del viaggio è il fil rouge che unisce le opere degli artisti scelti da Laura Garbarino per la sezione video: un attraversamento di territori intimi, disseminati di frammenti privati, ricostruzioni di luoghi mentali ibridi, immaginari o realmente vissuti. Voyage diventa una narrazione in cui i dettagli di memorie si confondono e ricompongono. Così è nel video di Marzia Migliora (Efi, 2002) che ripercorre i gesti sordi e ossessivi di una donna intenta a pulire il pavimento di un’imbarcazione abbandonata; un passato e un futuro funesti si sovrappongono in una dimensione lontana e indefinibile: il mare scuro, il cimitero di navi arrugginite, il viaggio rituale e immobile di un personaggio sospeso fuori dal tempo. E ancora il mare – elemento simbolico e insieme concreto- è al centro del video di Margherita Morgantin (Mari da calmi a leggermente mossi, 2004), una passeggiata silenziosa e solitaria lungo il molo, un viaggio breve incontro all’orizzonte, sulle note dolci di Paradise. I protagonisti delle storie di Meris Angioletti (Pedro&Linh, 2003, in collaborazione con Angelo Boriolo) –esuli in terra straniera- offrono la propria quotidianità allo sguardo narrativo e curioso dell’artista, che racconta città, luoghi, esistenze in transito. Onirico e segreto è invece l’affondo nell’universo traslucido di Ene-Liis Semper (Door, 2002), mentre Zilla Leutenegger (Oh Mein Papa, 2001) si immerge in una viaggio “sentimentale” e insieme paradossale, cullata dalla vibrazioni di un grosso caterpillar che la trasporta attraverso una dimensione quasi irreale, sfumata. Marinella Senatore (Time is running out, 2004) ripercorre momenti intimi di un vissuto evocato con malinconia, restituito attraverso un intenso e raffinato flashback visivo in bianco e nero.
La vasta selezione operata da Matteo Boetti include artisti seguiti della galleria Autori Cambi nel corso dei sue primi due anni di vita, nomi di rilievo che suggeriscono uno spaccato interessante e articolato del panorama artistico più attuale: Gioacchino Pontrelli, con la sua pittura accesa, realistica eppure visionaria, riproduce interni d’appartamenti prelevati da riviste di design, spazi disabitati e sospesi, che oltrepassano le proprie stesse linee di confine (Now-There#1, Now-There#2, Now-There#3, 2004). Alessandro Bazan, noto per il suo segno energico ed il cromatismo squillante, ispirati all’iconografia mediatica contemporanea (tv, fumetto, pubblicità), espone –per la prima volta a Palermo- alcune opere della recente produzione in bianco e nero, che segnano un’importante svolta stilistica nel suo percorso creativo. Marco Papa, col suo mondo ironico, ludico, intenso, spazia dal disegno all’installazione, confondendo con raffinata abilità i piani linguistici e concettuali del reale e dell’immaginazione. Qui costruirà una videoinstallazione composta da disegni a pavimento in grafite e pigmenti e dal video The Keeper, del 2002, presentato a Milano in occasione della mostra Amor Vacui, presso il Palazzo dell’Arengario.
Gina Tornatore, filmmaker australiana, racchiude nei suoi video storie minime, spogliate dalla dimensione del racconto, condensando in suggestive scene nuclei di esistenze intense e liriche. Qui, oltre all’opera Dead Finks don’t talk, 2002 (parte della personale Roadside Pic Nic, presso la galleria Autori Cambi), presenterà la sua ultima produzione: Outer and Inner Actions.
Luca Buvoli costruisce un immaginario complesso, in cui si fondono derivazioni di natura molteplice: dal fumetto alla storia, dalla scienza alla fantascienza, dal sogno alla tecnologia. L’artista dà vita ad una personale mitografia/mitologia, in cui il tema del volo gioca un ruolo centrale: un mix vertiginoso, seducente, che si avvale di molteplici linguaggi (video, scultura, installazione, libri d’artista…). Qui Buvoli è presente con due video mai mostrati in Italia (Not a Superheroe e Inside and Outside Time) e con Promotional Video for: Flying Practical training for beginners ,1999 (presente nella sua personale presso Autori Cambi, Dov’è la Vittoria?, 2003).
La ricerca di Marina Fulgeri è incentrata sull’inganno percettivo connesso sovente al fenomeno luminoso e al passaggio attraverso spazi consueti, che si trasformano in luoghi altri, non decodificabili. London East End, un video del 2003, gioca con le dimensioni del buio e delle luce e col disorientamento che deriva dalla relazione tra elementi occultati alla visione ed elementi offerti allo sguardo.
Le sculture di Simone Racheli sperimentano un iperrealismo che sconfina nell’ironia surreale di personaggi a volte comici, a volte drammatici, spesso calati in situazioni impossibili, ai limiti della realtà. Qui espone parte del progetto Check Point, presentato nel 2003 nella sua personale presso Autori Cambi.
E ancora saranno presenti, con degli interventi site specific, artisti di riconosciuto livello: Marco Samorè, abile manipolatore di ambienti, ricostruisce spazi evocativi la cui percezione viene alterata da sottili interventi installativi e da presenze di oggetti comuni (stereotipi ricchi di rimandi personali); Sandrine Nicoletta, artista poliedrica che lavora –utilizzando molteplici media- intorno ai concetti di soglia, di equilibrio, di confine, di relazione consapevole tra sé e lo spazio circostante; goldiechiari, coppia di artiste irriverenti, ludiche, versatili, reinventano un mondo intimo, intriso di riferimenti privati , familiari, mixati con elementi eterogenei, conferendo alle opere -con insolita leggerezza- un valore simbolico e spesso dissacratorio; Giuseppe Pietroniro, principalmente dedito all’installazione, si interessa alle forme di relazione con lo spazio, determinando un impatto e un’interazione forte, a volte provocatoria, tra soggetto e ambiente; Kristine Alksne, giovanissima artista lettone, lavora soprattutto con la fotografia, conducendo una ricerca incentrata principalmente intorno al corpo femminile, indagato con una intensità espressiva cruda ed emozionale. Francesco Simeti, noto per i suoi wallpaper, predilige il supporto cartaceo, con cui ricopre muri e superfici, sfruttando l’elemento della reiterazione potenziale all’infinito e il carattere indefinito di un oggetto –la carta da parati- che passa quasi inosservato: distese di piccoli disegni –immagini mediatiche, spesso tratte all’iconografia bellica- proliferano perdendosi in un falso decorativismo, apparentemente inoffensivo.
Ospite d’onore infine Enzo Cucchi, maestro di fama internazionale, che sarà presente con Tutte le cose vanno a amare, opera ideata in occasione della collettiva Autory Party (2003, Autori Cambi).
Giuliana Stella seleziona per la sezione video: Francesco Carone, Thorsten Kirchhoff, Global Groove, Domenico Mangano ed Emanuele Costanzo.
I primi tre autori sono accomunati da una sensibilità per la contaminazione linguistica, l’ibridazione tra segni eterogenei e un colto citazionismo.
Thorsten Kirchhoff, sapiente bricoleur, esperto di prartiche ricombinatorie di ispirazione post-modern, sceglie spesso il cinema o la musica per le sue operazioni di “montaggio”. 48 Crash –cortometraggio prodotto nel 2004- è anche il titolo di uno degli hits della cantante Suzi Quatro, che Kirchhoff immagina in un incontro surreale con il regista Jacques Tati, dando vita a un’improbabile crossing tra cultura pop anni ’70 e cinematografia d’autore. Francesco Carone porta avanti un raffinato lavoro di contaminazione tra immagini prelevate dalla cinematografia, la letteratura, la cultura popolare, cucite insieme con eleganza e coerenza formale. I Fuochi di Sant’Elmo, 2001, è un suggestivo esperimento linguistico: il film Moby Dick, lungo più di due ore, viene condensato in appena sei minuti di video, in un rapido susseguirsi di schegge frenetiche che emanano nell’ambiente una sinistra, elettrica luce verdastra.
Il gruppo Globalgroove, qui presente col video Broken Face, 2003, si appropria di fonti iconografiche, testi e suoni prelevati dalla produzione dei mass media, contaminandone frammenti e manipolando i codici linguistici e visivi della comunicazione. La proliferazione di stimolazioni e di informazioni lascia emergere, all’opposto, una piattaforma vuota e a-significante che confonde i piani dell’illusione e della realtà.
Un taglio più realistico, rivolto alla registrazione del dato “banale” e alla concretezza del reale, accomuna le ricerche –se pur ben distinte- di Mangano e Costanzo.
Domenico Mangano, attraverso un linguaggio asciutto e diretto, getta uno sguardo quasi documentaristico sulla realtà locale – i luoghi, le facce, le situazioni caratteristiche- praticando una sorta di intima, lirica, e insieme ironica contemplazione del quotidiano. La registrazione del dato pittoresco giunge per contrasto a sfiorare l’assurdo, il grottesco, disegnando scorci quasi visionari. Il suo Pizzosella, del 2004, mette in scena una Palermo povera, popolare, raccontata dalle voci dei bambini, la partita di calcio, la desolazione, i cortili polverosi, la case diroccate, i dettagli ironici e malinconici. Un collage di immagini crude e ingenue insieme.
Emanuele Costanzo, presenta il suo recentissimo Run away/So close, 2004: un’inquadratura fissa costringe il campo visivo su un unico soggetto, reiterando ossessivamente un gesto di per sé inutile, una corsa su un tapis roulant, accompagnata dal rumore martellante di passi accelerati. Il lavoro dell’artista, attento al recupero di frammenti inessenziali del quotidiano, gioca con effetti di straniamento e sospensione, operando una deviazione del reale colto nella sua genuina evidenza.
Le serate si concluderanno con le performance musicali delle band Daniele Tittarelli Trio (Roma) e King Tongue (Milano)
Si ringraziano:
Roche Bobois – la vraie vie commence à l’interieur - Palermo, V.Villaermosa
Galleria Minini, Brescia
Galleria V.M. 21 Arte Contemporanea, Roma
Tecnoline service srl – Via Maggiore Toselli 73, Palermo
29
agosto 2004
P.C. / A.C. – palermo Change / Autori Cambi
Dal 29 al 31 agosto 2004
arte contemporanea
Location
EX DEPOSITO LOCOMOTIVE DI SANT’ERASMO
Palermo, Via Messina Marine, (Palermo)
Palermo, Via Messina Marine, (Palermo)
Orario di apertura
dalle 21.00 alle 24.00
Sito web
www.arteautoricambi.it
Curatore