Il 7 febbraio alle 18,30 Evvivanoé inaugura la prima mostra personale del 2019.

Continuiamo con la carta, con la sua manipolazione, lo strappo, i taglio, la sovrapposizione.

Ancora una volta poi affrontiamo il tema dell'identità dell'individuo in relazione al contesto sociale. Un caleidoscopico moltiplicarsi di volti e di realtà in cui non sempre siamo interessati a cogliere quella “autentica”, ma ci accontentiamo della personalità e del volto che ci viene mostrato.

Nel suo lavoro artistico Pablo Bermudez si serve di media differenti : in questo caso lo vediamo all'opera con la rivista di moda con le immagini patinate che da sempre siamo abituati a vedere. Sfogliarle distrattamente e osservarle con più meno interesse al tavolo di un bar è un gesto quotidianamente compiuto in tutto il mondo da milioni di persone.

L'artista interviene a questo punto: aggredisce quella realtà così eterea e distaccata attuando su di essa un vero e proprio sabotaggio con interventi di controllata e parziale distruzione. Strappi, tagli, graffi e sovrapposizioni che deformano l'immagine iniziale creando qualcosa di totalmente nuovo.

Il lavoro di Bermudez è lo sfacelo di un'identità e la sua successiva ricostruzione in “altro” attraverso l'annientamento della figura stampata, della parola scritta, dell'immagine.

Le opere presenti in questa esposizione fanno parte delle serie “Ri-Viste” di Pablo Bermudez. Ad alcune opere di medie dimensioni se ne affiancheranno tante di piccole dimensioni volutamente create in formato ridotto.



Pablo Bermudez è nato a Pereira in Colombia nel 1988. Ha vissuto in Spagna ma ormai da alcuni anni abita in Italia a Como dove ha fondato la B-house Art Company, un collettivo artistico di sei artisti colombiani che basa il suo operato su un modello economico-aziendale e assume i meccanismi del marketing e le strategie aziendali come tecnica di produzione artistica. Il modello economico entra quindi nei processi artistici, trasformando l’arte in un fattore d’immagine.