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Pálffy & Jabornegg – Spazi espositivi
Andras Pálffy & Christian Jabornegg sono annoverati tra i più avvincenti rappresentanti dell’architettura contemporanea mitteleuropea anche perché, pur in modo incisivo ma senza dare nell’occhio, si allontanano continuamente dai confini dell’architettura stessa
Comunicato stampa
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“... la cosa più bella cui ho assistito l’anno scorso. Lo spazio è chiaro ed evita effetti spettacolari a buon mercato: parte dallo sfondo per dare efficacia all’arte.” (Catherine David, direttore artistico dei Documenta X, sull’architettura della Generali Foundation di Vienna, novembre 1995)
Andras Pálffy & Christian Jabornegg sono annoverati tra i più avvincenti rappresentanti dell’architettura contemporanea mitteleuropea anche perché, pur in modo incisivo ma senza dare nell’occhio, si allontanano continuamente dai confini dell’architettura stessa. Molti anni fa, entrambi gli architetti hanno attirato l’attenzione grazie alla straordinaria realizzazione di spazi artistici e alla loro stretta collaborazione con gli artisti. Un tale presupposto è stato determinante nella decisione di Ar/ge Kunst di dedicare loro la mostra sull’architettura di quest’anno. La discussione contenutistica sulla realizzazione architettonica di spazi artistici deve essere interpretata come un contributo anche al contesto regionale.
Accanto al Museum am Judenplatz di Vienna, in collaborazione con l’artista Rachel Whiteread, alla creazione degli spazi per Dokumenta X di Kassel e agli spazi espositivi per l’arte contemporanea della Waygood Gallery di Newcastle (UK), attualmente in costruzione, lo studio viennese sta lavorando a progetti austriaci e internazionali come l’ampliamento dell’hotel di Castel Velden in Carinzia e un grande complesso di uffici a Bratislava.
Spazi espositivi, il tema di questa mostra, illustra con tre esempi, la Generali Foundation, il Museum am Judenplatz e la Kargl Box Galerie di Vienna, concepiti e realizzati con l’artista Richard Artschwager, come Jabornegg/Pálffy intervengano sulla sostanza esistente, preparando il terreno per l’arte contemporanea. Non è mai “un partire in seconda fila”, come si augurerebbero alcuni artisti, considerando gli spazi artistici sufficientemente problematici, ma non è neppure un “mettersi in primo piano”. Jabornegg & Pálffy non negano i loro interventi, bensì creano spazi che tengono conto delle esigenze funzionali e concettuali del moderno lavoro artistico: un’architettura che consente di occupare gli spazi di una riproduzione classica attraverso l’esposizione di quadri o la presentazione di videoarte e, nel contempo, di soddisfare gli interventi artistici in spazi rappresentativi costantemente variabili.
Spazi artistici o spazi per l’arte: un tema di discussione molto attuale in Alto Adige. Il nuovo Museion in Via Dante, in fase di costruzione, la temporanea occupazione degli edifici dell’Alumix per scenari culturali e artistici contemporanei o nell’ambito del Festival Transart richiamano continuamente alla memoria il potenziale dialettico. Proprio con la costruzione del Museion è possibile dimostrare come gli spazi artistici possano estraniarsi dalla loro funzione puramente architettonica, per agevolarne “l’occupabilità”. L’architettura può e deve dare origine a un’identità, pur mantenendo vivo un dialogo ragionevole con le esigenze dell’arte moderna, al fine di raggiungere un’autenticità comune e un’identità autonoma.
Parallelamente alla mostra, al fine di accompagnarla e integrarla dal punto di vista contenutistico, quest’anno verranno organizzate svariate serate a tema. Per i curatori si tratta, da una parte, di una mediazione che va oltre la classica mostra architettonica e, dall’altra, di una dimostrazione che, con il percorso imboccato e con la discussione dilagante nello scenario artistico, Jabornegg & Pálffy dominano sovrani su “gli spazi artistici e gli spazi per l’arte”.
Andras Pálffy & Christian Jabornegg sono annoverati tra i più avvincenti rappresentanti dell’architettura contemporanea mitteleuropea anche perché, pur in modo incisivo ma senza dare nell’occhio, si allontanano continuamente dai confini dell’architettura stessa. Molti anni fa, entrambi gli architetti hanno attirato l’attenzione grazie alla straordinaria realizzazione di spazi artistici e alla loro stretta collaborazione con gli artisti. Un tale presupposto è stato determinante nella decisione di Ar/ge Kunst di dedicare loro la mostra sull’architettura di quest’anno. La discussione contenutistica sulla realizzazione architettonica di spazi artistici deve essere interpretata come un contributo anche al contesto regionale.
Accanto al Museum am Judenplatz di Vienna, in collaborazione con l’artista Rachel Whiteread, alla creazione degli spazi per Dokumenta X di Kassel e agli spazi espositivi per l’arte contemporanea della Waygood Gallery di Newcastle (UK), attualmente in costruzione, lo studio viennese sta lavorando a progetti austriaci e internazionali come l’ampliamento dell’hotel di Castel Velden in Carinzia e un grande complesso di uffici a Bratislava.
Spazi espositivi, il tema di questa mostra, illustra con tre esempi, la Generali Foundation, il Museum am Judenplatz e la Kargl Box Galerie di Vienna, concepiti e realizzati con l’artista Richard Artschwager, come Jabornegg/Pálffy intervengano sulla sostanza esistente, preparando il terreno per l’arte contemporanea. Non è mai “un partire in seconda fila”, come si augurerebbero alcuni artisti, considerando gli spazi artistici sufficientemente problematici, ma non è neppure un “mettersi in primo piano”. Jabornegg & Pálffy non negano i loro interventi, bensì creano spazi che tengono conto delle esigenze funzionali e concettuali del moderno lavoro artistico: un’architettura che consente di occupare gli spazi di una riproduzione classica attraverso l’esposizione di quadri o la presentazione di videoarte e, nel contempo, di soddisfare gli interventi artistici in spazi rappresentativi costantemente variabili.
Spazi artistici o spazi per l’arte: un tema di discussione molto attuale in Alto Adige. Il nuovo Museion in Via Dante, in fase di costruzione, la temporanea occupazione degli edifici dell’Alumix per scenari culturali e artistici contemporanei o nell’ambito del Festival Transart richiamano continuamente alla memoria il potenziale dialettico. Proprio con la costruzione del Museion è possibile dimostrare come gli spazi artistici possano estraniarsi dalla loro funzione puramente architettonica, per agevolarne “l’occupabilità”. L’architettura può e deve dare origine a un’identità, pur mantenendo vivo un dialogo ragionevole con le esigenze dell’arte moderna, al fine di raggiungere un’autenticità comune e un’identità autonoma.
Parallelamente alla mostra, al fine di accompagnarla e integrarla dal punto di vista contenutistico, quest’anno verranno organizzate svariate serate a tema. Per i curatori si tratta, da una parte, di una mediazione che va oltre la classica mostra architettonica e, dall’altra, di una dimostrazione che, con il percorso imboccato e con la discussione dilagante nello scenario artistico, Jabornegg & Pálffy dominano sovrani su “gli spazi artistici e gli spazi per l’arte”.
10
novembre 2005
Pálffy & Jabornegg – Spazi espositivi
Dal 10 novembre al 31 dicembre 2005
architettura
fotografia
fotografia
Location
AR/GE KUNST GALLERIA MUSEO
Bolzano, Via Museo, 29, (Bolzano)
Bolzano, Via Museo, 29, (Bolzano)
Orario di apertura
mar-ven 10-13 e 15-19, sa 10-13, dom e lun chiuso
Vernissage
10 Novembre 2005, ore 19
Autore
Curatore