Martedì 12 maggio alle ore 18 si inaugura presso la Galleria Schubert di Milano in via Sirtori 11 la mostra personale di Paola Marzoli, curata da Elena Pontiggia che firma anche il saggio introduttivo del catalogo.
La mostra prosegue il lungo discorso che Marzoli ha intrattenuto con il proprio pubblico attraverso le sale espositive della Galleria Schubert, un discorso iniziato nel 1979 e dipanatosi con cadenza regolare negli anni. Le mostre che nel tempo si sono svolte con cambi di tono e di ritmo segnano un preciso intento di ricerca non solo espressiva, non solo pittorica, non solo tecnica, ma soprattutto, come evidenzia Pontiggia, nel perseguimento di quella“dimensione metafisica che si intuisce e si rivela nella realtà.” Una ambizione questa che egregiamente si concretizza nella sequenza di opere in questi giorni esposte.
Risale al 2009 l’ultima sua mostra nei locali della galleria che riprendeva il discorso di quella di due anni prima aprendo il ciclo dedicato ai pellegrinaggi in Terra Santa. Dopo l’importante esposizione al museo diocesano di Milano del 2011, ora il discorso mai interrotto e profondamente meditato riprende con queste tredici opere di grandi dimensioni. Opere che si riallacciano direttamente a quelle esposte nel 2007
Paola Marzoli nasce nel 1944 e dopo studi classici si laurea al Politecnico di Milano dove ha svolto per alcuni anni attività didattica nel gruppo di ricerca di Aldo Rossi. Da allora il disegno e la pittura diventano esercizio quotidiano. La prima mostra risale al 1974 e da quel giorno la sua ricerca pittorica procede attraverso una successione di immagini che, evitando il conflitto di quegli anni tra realismo e astrattismo, avvicinano sempre più la realtà intima delle cose facendoci“riflettere sul mistero della loro evidenza” .