Ironico e divertente, Paolo Danesi, mente creativa di Zenopen S.n.c.,
attraverso una multimedialità che si risolve in “forme indossabili”
traspone l’arte nella moda, in una sorta di liberazione dai vincoli del
sistema per entrare in comunicazione con un pubblico allargato.

Ispirato dal modo di concepire e vivere l’arte di Wharol e Haring, Paolo
Danesi secondo una logica neopop con Zenopen S.n.c. ha creato uno stile
svilppato e divulgato in oggetti fashion.

Intervista a Paolo Danesi per Zenopen S.n.c.
Di Isabella Falbo

Isabella Falbo: Qual è il tuo rapporto con l’arte e la moda?
P.D. : Il mio rapporto verso la moda è quello di un osservatore
distratto,
la ricerco e la osservo attraverso le riviste più che dalle proposte dei
negozi. Per me la moda è sopratutto elemento femminile che ricerco in
tutte le sue forme come per esempio una donna in movimento.
Il mio rapporto con l’arte contemporanea è molto profondo, l’arte non mi
ha mai tradito, se non in alcune proposte, tuttavia il mio rapporto con
l’arte non è esclusivo.
Mi sento particolarmente vicino alla pop art, al graffitismo, all’arte
mediale, alla cultura underground, perché riportano alla moda.

I.F. : Come nasce Zenopen?
P.D. : Zenopen nasce in generale da una visione olistica della vita,
nello
specifico da una contaminazione moda/arte. Nasce come nuova proposta, da
intenti provocatori come il voler fare un prodotto di moda non modaiolo
ma
un’arte modaiola e indossabile.
Zenopen nasce come stile del “qui ed ora”...

I.F.: Cos’è Zenopen?
Paolo Danesi: Zenopen è una “prima linea” moda/arte, una griffe concepita
come opera d’arte in progress.
Zenopen come corrente neo pop che rivaluta l’uso dell’oggetto comune come
una t-shirt nel contesto artistico, creando così la base per un connubio
tra arte e prodotto di consumo.

I.F. : Con Zenopen ti senti più vicino alla moda o all’arte?
P.D. : Con Zenopen cerco di compiere un piccolo miracolo, cerco di creare
uno stile dalla fusione di elementi, oltre l’arte e la moda, la musica,
il
qi gong...