Paolo Francesconi è nato nel 1946 a Livorno, ove è scomparso il 25 giugno 2008. Nel 1986 è stato co-fondatore del Collettivo “Il Dado”, rimasto attivo fino al 1996; dal 1971 ha partecipato a numerose mostre collettive ed ha tenuto varie mostre personali in Italia, nonché decine di azioni, installazioni, performances, realizzando anche una decina di scenografie. Ha inoltre all’attivo, sin dal 1984, collaborazioni con strutture psichiatriche, attuate in laboratori di pittura, con Cooperative per tossicodipendenti, esercitate mediante corsi di artigianato e con l’Assessorato alla cultura del Comune di Pontedera attraverso la partecipazione al progetto Giocalarte.
Sue opere si trovano in strutture pubbliche, quali la Pinacoteca Comunale Lewis di Chiomonte (Torino), la Provincia di Lucca, l’Archivio del Museo Pecci di Prato, il Museo di Arte Contemporanea di La Spezia (Sala Battolini).
Così scrive Bruno Sullo sull’artista: “Identità ed espressione, pensiero e comunicazione sono i termini entro i quali si svolge la parabola artistica di Francesconi. Individuare i sentieri che si svolgono dalla sua sensibilità profonda, percorrerli e materializzarli con una difficile integrazione tra ricerca, espressione e comunicazione è la sfida che egli accetta, operando una sorta di correzione della concavità del pensiero che non giunga alla dispersione della convessità né alla neutra trasparenza della linearità. Il proposito è arduo, non sempre realizzabile, comunque sempre, ostinatamente, perseguito. Esso si traduce in un abbandono alle gioie della scoperta, al piacere fisico della manipolazione, ai rischi emozionanti delle ipotesi da verificare, tenendo sempre ben presenti la passione del vivere e l’intrisione con una traccia di mistico che dà pregio alla quotidianità”.