Infatti per Parente il concetto di “stile” non è inteso tanto come banale concetto di una formula sempre uguale e usata ripetutamente solo per farsi riconoscere, ma piuttosto come tappa naturale di un percorso evolutivo aperto a qualsiasi soggetto, linguaggio o tecnica, purchè tesi effettivamente a raggiungere un alto livello qualitativo (poetico ed estetico).

Paolo Parente considera l’arte della pittura un’inesauribile fonte di benefica energia primordiale, quella mitica, appunto, della “primitiva bellezza”: una “bellezza” significativa e finalmente libera da schemi e luoghi comuni.
Così le opere dei vari periodi vengono presentate secondo uno sperimentale “ritmo alternato”, cioè privilegiando il libero “tempo interiore dell’individuo”, piuttosto che seguire, nel raggrupparle, il tempo strettamente cronologico e quindi “accademicamente sociale”.

“La primitiva bellezza” di Paolo Parente è quindi una sorta di mostra antologica che documenta la ricca produzione dell’artista toscano (nato a Livorno nel 1954) e residente da alcuni anni in Brianza. La particolarità di questa singolare esposizione consiste nell’avere un carattere multiforme e, come afferma l’artista, “in una continua armonia degli opposti”…proprio come accade in natura.
Ne risulta un dialogo anticonformista tra i diversi codici di comunicazione visiva e lo spazio circostante.

La Galleria Circolo Togunà di Inverigo si distingue per la sensibilità nel proporre eventi culturali di qualità che spaziano nei vari campi d’indagine, rendendo questo luogo un importante punto di riferimento per il pubblico del territorio e oltre.