Chiunque senta il bisogno di un rinnovamento dell’arte contemporanea, di un ritorno alla ”bella” pittura,alla purezza formale del segno e del colore, sicuramente si troverà d’accordo con la ricerca poetica dell’”Arte Candida”,movimento nato dal sodalizio intellettuale dei pittori Paolo Scheggi e Gabriele Torricelli. Essi ci propongono, con questa mostra, la ricerca pittorica che, separatamente, ma in comunione d’intenti, stanno conducendo da tempo, in risposta, appunto, all’esigenza di rompere con la “moda” dell’arte contemporanea, ponendosi in termini di ininterrotta continuità con la grande tradizione dell’ arte italiana e soprattutto toscana, dai grandi maestri del Trecento ai giorni nostri. Nelle loro opere non riscontriamo pedissequo citazionismo né reale anacronismo, ma bensì una forte consapevolezza delle proprie origini culturali e storiche, che essi omaggiano con trasognata delicatezza senza cadere nell’errore di decontestualizzare il loro lavoro.
Lavoro che si pone come riscoperta dell’originarietà e non come ricerca dell’originalità.
Sia Scheggi che Torricelli ci accompagnano nel loro privato mondo onirico, rappresentato con espressioni diverse, animato dalle loro personali mitologie, e sintesi dei plurimi archetipi umani.
Di fronte alle loro opere proviamo sentimenti vicini allo spaesamento metafisico, ma il mondo che la tela ci pone davanti non è mai totalmente silenzioso, né urlato o stridente, sembra infatti che un leggero fruscio, un suono, una melodia a cui non siamo più abituati, li pervada.