Le mani create da Paolo Zigone sono protese verso l’infinito, tendono ad una dimensione che va oltre il reale in una sfera che definisce la nostra emotività. I visi, le facce grottesche che emergono dalle sue opere ci invitano a vedere la vita come una commedia che va vissuta, la commedia umana che invade il nostro vivere quotidiano e che lo irradia di vivacità e dramma. Paolo Zigone trasforma la poesia in tela, in statua, la trasforma con l’abilità di un artigiano e la serve su un piatto d’argento da grande artista. Plasmatore di idee e creatore di scene, l’artista che viene proposto per questa sessione estiva all’Antica Osteria Ruga Rialto impreziosisce le pareti del locale rendendolo un teatro nel quale siamo tutti attori, consapevoli o meno.

Una mostra da vedere, da sentire e osservare, una mostra senza un titolo perché sarebbe stato riduttivo, perché ogni fruitore possa liberamente darne uno a suo piacere, perché spesso la poesia è più libera senza condizionamenti stilistici e il purismo in arte è sempre la via migliore.