Marcello Scuffi con il suo nostalgico riferimento al passato: un lunghissimo percorso che si rifà al Rinascimento, al Novecento, alla sua adolescenza fino al contemporaneo.
Angel Ortiz, graffitaro dell’East Side di New York, compagno di lavoro di Keith Haring che lo soprannominò Little Angel (per la sua giovane età) e noto come LA2 con la sua particolare “calligrafia” che alterna esaltazione dei miti contemporanei e denuncia di quanto di più effimero la società ci propone

Con loro, accumunati dalla stessa “nostalgica denuncia” , artisti che propongono con tecniche a volte nuove ed originali il loro linguaggio vivo e contemporaneo.
Bambini che sognano un mondo diverso e migliore, nei plexiglass di Lorenzo Villa
Ciò che resta della prestanza fisica del David, nelle sculture di Simone Trapani
La rivisitazione del classico e del “bianco e nero”, nelle opere di Giovanni Sacco
La celebrazione dei miti trasformati in icone dei nostri tempi, Alessandro Pinna
L’apparente semplicità stilistica accompagnata dalla simbologia profonda tipica dei graffitisti, Thomas Berra
Le “matite” dei soli colori usati per eseguire l’opera (un invito al saper utilizzare al meglio ciò di cui si dispone), Ilaria Bertazzoni
L’astrattismo e la ricerca di un difficile e quasi irraggiungibile ottimismo, nelle opere di Donata Zambelli