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Paris d’amour
Paris D’Amour è il ritratto di una città e dei suoi abitanti intorno a un tema comune: l'amore e la sua manifestazione sociale, il matrimonio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Paris D’Amour è il ritratto di una città e dei suoi abitanti intorno a un tema comune: l'amore
e la sua manifestazione sociale, il matrimonio.
È una galleria di ritratti di uomini e donne, di individui di culture, religioni e origini diversi,
che manifestano il loro sogno d'amore; celebrate sul magico sfondo della città simbolo del
romanticismo per eccellenza: Parigi.
Da un municipio all'altro della capitale francese, le cerimonie nuziali sono il rito di
passaggio che accomuna tutti, un inno all'amore, il gioioso, toccante filo rosso che corre
lungo la città e si esprime nelle persone e nel desiderio di celebrare il loro amore.
La diversità delle coppie riflette l'eccezionale convivenza di culture, che contribuisce alla
ricchezza della città.
Si chiamano Antoine. Bacai, Charlotte, Arljouza, Ardoingt... Hanno trovato l'amore al
lavoro, davanti una giostra, in un aeroporto o al liceo. Vivono a Parigi ma spesso sono nati
altrove: Ardèche, Algeria, Corea...
Si sono sposati in presenza di un testimone d’eccezione: il fotoreporter Gérard Uféras, che
entrato nel cuore dell'evento, spintonato dai ballerini, accolto nelle famiglie, ne ha
immortalato i gesti teneri e sguardi complici. Le foto mostrano la sposa e la nonna mentre
mangiano un panino prima della cerimonia, due bambini che si baciano teneramente
durante la festa di Yalle e Stéphane, Anna e Somanin seduti per terra che ricevono una
cascata di petali di fiori dagli invitati.
La mostra riunisce un centinaio di fotografie scattate in varie fasi di 70 matrimoni religiosi,
“Pacs” e riti laici in oltre due anni di lavoro. I futuri sposi, gli invitati, i parenti, gli amici
durante le feste di addii al nubilato e celibato, la preparazione alla cerimonia, il rito, i balli. I
momenti ufficiali di cerimonie civili e religiose, e intimi di solitudine, raccoglimento, gioia,
emozione.
Sembrerà di contemplare degli "haiku fotografici”, dei pensieri d'amore di sconosciuti che
stanno lì a raccontare il mondo.
Secondo l’autore, La fotografia è un atto d’amore: andiamo verso l’altro per fotografarlo e
mostriamo all’altro la sua immagine. Il matrimonio rappresenta un tema di reportage
ideale. Una festa di matrimonio è un momento di partecipazione e condivisione che, a mio
parere, è la vera essenza della creazione e della fotografia.
Il punto di partenza della mostra è una semplice constatazione di Gérard Uféras: Parigi è
soltanto un puntino nel mondo su scala globale, ma accoglie il mondo intero e, in qualche
modo, lo rappresenta, l'autore decide quindi di raccontare le promesse d’amore che
vengono fatte in città.
In due anni di lavoro segue i preparativi, il momento del SI' e le celebrazioni familiari di 70
matrimoni, coglie l'entusiasmo e la gioia dell'amore. Attraverso questa serie di immagini
riesce a fare un ritratto della città e dei suoi abitanti. Per Gérard Uféras, la fotografia è,
prima di tutto, immergersi nella realtà come somma di immaginazione e sogni condivisi.
Paris D’Amour celebra la diversità di una città e del mondo in cui ognuno è libero di
impegnarsi, scegliere, andare verso l'altro qualunque siano le sue origini. La scelta del
tema è soprattutto un atto politico: il matrimonio come una parentesi di promesse, una
libertà presa (in coscienza) nel corso del tempo che coinvolge coppie di diverse estrazioni
religiose, sociali e culturali.
Uféras presenta foto in bianco e nero e a colori e avanza sulla scia dei grandi fotografi
umanisti, come Cartier-Bresson o Willy Ronis, ma anche sui film di René Clair, Marcel
Carné e dei fratelli Prévert.
Il progetto è iniziato con un matrimonio Comoriano alla periferia nord di Parigi. Il primo
passo di un’insolita avventura nel cuore delle emozioni. Quello di Gérard Uféras è un vero
viaggio in tradizioni diverse e gioia di vivere.
Usando una focale corta, osserva da vicino le felicità della sposa e dello sposo, si muove
e respira con gli ospiti, condivide i rituali, i momenti divertenti e le emozioni trattenute con
difficoltà...
Un'avventura ripetuta per settanta volte, ma una storia ogni volta unica. Matrimonio
ebraico, matrimonio franco-cileno, matrimonio cattolico con l'ovazione di Saint-Crian o
impegno di una coppia gay: tanti momenti in bianco e nero e colori nelle sale della Villa
Reale di Monza accompagnati dalle parole d'amore e di umorismo tratte dalle interviste
alle coppie fotografate.
Lo sguardo tenero e sincero con cui il fotografo affronta l'amore è seducente. L'ottimismo
che emana dalle stampe è così coinvolgente che potrebbe convincere anche il più
determinato tra i reticenti all’istituzione matrimoniale.
Una mostra che invita ad afferrare la vita nel suo lato positivo, a vederne i tratti di gioia,
speranza e allegria. Il senso più profondo delle immagini è la fratellanza, le foto ci
ricordano che tutti condividiamo lo stesso sogno: incontrare l'amore.
Itinerario: immagini e suoni
La mostra comprende un centinaio fotografie e ritratti in bianco e nero e a colori.
Oltre alle fotografie, un cortometraggio di Pierre Schumacher, 13 minuti che
svelano retroscena del progetto raccontati direttamente da Gérard Uféras, momenti
particolari di alcune cerimonie alternati a riprese del lavoro di editing e post-produzione
delle immagini.
e la sua manifestazione sociale, il matrimonio.
È una galleria di ritratti di uomini e donne, di individui di culture, religioni e origini diversi,
che manifestano il loro sogno d'amore; celebrate sul magico sfondo della città simbolo del
romanticismo per eccellenza: Parigi.
Da un municipio all'altro della capitale francese, le cerimonie nuziali sono il rito di
passaggio che accomuna tutti, un inno all'amore, il gioioso, toccante filo rosso che corre
lungo la città e si esprime nelle persone e nel desiderio di celebrare il loro amore.
La diversità delle coppie riflette l'eccezionale convivenza di culture, che contribuisce alla
ricchezza della città.
Si chiamano Antoine. Bacai, Charlotte, Arljouza, Ardoingt... Hanno trovato l'amore al
lavoro, davanti una giostra, in un aeroporto o al liceo. Vivono a Parigi ma spesso sono nati
altrove: Ardèche, Algeria, Corea...
Si sono sposati in presenza di un testimone d’eccezione: il fotoreporter Gérard Uféras, che
entrato nel cuore dell'evento, spintonato dai ballerini, accolto nelle famiglie, ne ha
immortalato i gesti teneri e sguardi complici. Le foto mostrano la sposa e la nonna mentre
mangiano un panino prima della cerimonia, due bambini che si baciano teneramente
durante la festa di Yalle e Stéphane, Anna e Somanin seduti per terra che ricevono una
cascata di petali di fiori dagli invitati.
La mostra riunisce un centinaio di fotografie scattate in varie fasi di 70 matrimoni religiosi,
“Pacs” e riti laici in oltre due anni di lavoro. I futuri sposi, gli invitati, i parenti, gli amici
durante le feste di addii al nubilato e celibato, la preparazione alla cerimonia, il rito, i balli. I
momenti ufficiali di cerimonie civili e religiose, e intimi di solitudine, raccoglimento, gioia,
emozione.
Sembrerà di contemplare degli "haiku fotografici”, dei pensieri d'amore di sconosciuti che
stanno lì a raccontare il mondo.
Secondo l’autore, La fotografia è un atto d’amore: andiamo verso l’altro per fotografarlo e
mostriamo all’altro la sua immagine. Il matrimonio rappresenta un tema di reportage
ideale. Una festa di matrimonio è un momento di partecipazione e condivisione che, a mio
parere, è la vera essenza della creazione e della fotografia.
Il punto di partenza della mostra è una semplice constatazione di Gérard Uféras: Parigi è
soltanto un puntino nel mondo su scala globale, ma accoglie il mondo intero e, in qualche
modo, lo rappresenta, l'autore decide quindi di raccontare le promesse d’amore che
vengono fatte in città.
In due anni di lavoro segue i preparativi, il momento del SI' e le celebrazioni familiari di 70
matrimoni, coglie l'entusiasmo e la gioia dell'amore. Attraverso questa serie di immagini
riesce a fare un ritratto della città e dei suoi abitanti. Per Gérard Uféras, la fotografia è,
prima di tutto, immergersi nella realtà come somma di immaginazione e sogni condivisi.
Paris D’Amour celebra la diversità di una città e del mondo in cui ognuno è libero di
impegnarsi, scegliere, andare verso l'altro qualunque siano le sue origini. La scelta del
tema è soprattutto un atto politico: il matrimonio come una parentesi di promesse, una
libertà presa (in coscienza) nel corso del tempo che coinvolge coppie di diverse estrazioni
religiose, sociali e culturali.
Uféras presenta foto in bianco e nero e a colori e avanza sulla scia dei grandi fotografi
umanisti, come Cartier-Bresson o Willy Ronis, ma anche sui film di René Clair, Marcel
Carné e dei fratelli Prévert.
Il progetto è iniziato con un matrimonio Comoriano alla periferia nord di Parigi. Il primo
passo di un’insolita avventura nel cuore delle emozioni. Quello di Gérard Uféras è un vero
viaggio in tradizioni diverse e gioia di vivere.
Usando una focale corta, osserva da vicino le felicità della sposa e dello sposo, si muove
e respira con gli ospiti, condivide i rituali, i momenti divertenti e le emozioni trattenute con
difficoltà...
Un'avventura ripetuta per settanta volte, ma una storia ogni volta unica. Matrimonio
ebraico, matrimonio franco-cileno, matrimonio cattolico con l'ovazione di Saint-Crian o
impegno di una coppia gay: tanti momenti in bianco e nero e colori nelle sale della Villa
Reale di Monza accompagnati dalle parole d'amore e di umorismo tratte dalle interviste
alle coppie fotografate.
Lo sguardo tenero e sincero con cui il fotografo affronta l'amore è seducente. L'ottimismo
che emana dalle stampe è così coinvolgente che potrebbe convincere anche il più
determinato tra i reticenti all’istituzione matrimoniale.
Una mostra che invita ad afferrare la vita nel suo lato positivo, a vederne i tratti di gioia,
speranza e allegria. Il senso più profondo delle immagini è la fratellanza, le foto ci
ricordano che tutti condividiamo lo stesso sogno: incontrare l'amore.
Itinerario: immagini e suoni
La mostra comprende un centinaio fotografie e ritratti in bianco e nero e a colori.
Oltre alle fotografie, un cortometraggio di Pierre Schumacher, 13 minuti che
svelano retroscena del progetto raccontati direttamente da Gérard Uféras, momenti
particolari di alcune cerimonie alternati a riprese del lavoro di editing e post-produzione
delle immagini.
06
dicembre 2018
Paris d’amour
Dal 06 dicembre 2018 al 03 marzo 2019
fotografia
Location
VILLA REALE
Monza, Viale Brianza, 2, (Monza E Brianza)
Monza, Viale Brianza, 2, (Monza E Brianza)
Biglietti
Intero: 14 euro
Over 65, insegnanti, under 25, tesserati FAI, ARCI, ACI, Touring Club, BNL dipendenti,
Associati Confindustria Monza e Brianza: 12 euro
bambini dai 6 ai 17 anni: 5 euro.
Promozione famiglia: applicabile a famiglie (2 adulti +2 o più bambini dai 6 ai 17 anni, il
secondo adulto paga la tariffa bambino ridotto speciale.
Gratuito per: bambini minori di 6 anni, disabili e un accompagnatore, 2 insegnanti per
scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche, tesserati ICOM
Orario di apertura
Da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.00).
Lunedì chiuso.
Aperture Straordinarie:
Immacolata Concezione, 8 dicembre 2018 dalle ore 10.00 alle 19.00
Santo Stefano, 26 dicembre 2018 dalle ore 10.00 alle 19.00
Capodanno, 1 gennaio 2019 dalle ore 10.00 alle 19.00
Epifania, 6 gennaio 2019 dalle ore 10.00 alle 19.00