Nel secolo del digitale, dove l’immagine dell’uomo è spesso oggetto di manipolazione e denaturalizzazione, si impone contemporaneamente un’altra tendenza, sensibile alla rappresentazione figurativa con profonde radici nella pittura.
A questa iconografia contemporanea appartengono artisti come Patrizia Buldrini il cui interesse ruota principalmente attorno ad un unico soggetto: la figura umana rapprsentata nella sua individualità.

Lo mostra si presenta così come un accurata indagine sulla nascita e l’evoluzione della personalità colta attraverso i ritratti di personaggi che appartengono al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.

Le immagini fisse, quasi sempre frontali, condensano il tempo psicologico di una posa fotografica che si dilata grazie ad una pennellata che sa farsi carne, veste, smorfia o sorriso.
Lo studio meticoloso della postura e delle espressioni dei volti evidenzia una forte componente introspettiva che si riflette anche nelle piccole scene accostate a ciascuna figura.

Questi dipinti, di piccola dimensione, si relazionano infatti ai singoli soggetti aprendosi come finestre su ricordi e immagini che appartengono al vissuto collettivo.

Note biografiche:

Patrizia Buldrini nasce nel 1964 a Genova dove vive e lavora.
Le esposizioni personali e collettive si susseguono dal 1986.
Citiamo, qui di seguito, alcune tra le più recenti:
2001 Galleria Ursula Wiedenkeller, Zurigo; 2002 Galleria Caterina Gualco, Genova;
2003 "Corpi liberi" a cura di F.Boggiano, Castell'Arquato, Piacenza e "P. Buldrini, C. Costa", a cura di F.Boggiano ed E.Di Mauro, Fusion Art Gallery, Torino; 2004 Galleria R.Rotta, Genova