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Patrizia Fruci
Una metarappresentazione analogica di un mondo piccolo che invade e determina quello grande interessa il lavoro di Patrizia Fruci.
Comunicato stampa
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Una metarappresentazione analogica di un mondo piccolo che invade e determina quello grande interessa il lavoro di Patrizia Fruci. La voce narrante è quella di un adulto ma la prospettiva è divincolante e libera da obblighi spazio-temporali come quella di un bambino. Il linguaggio delle immagini si sviluppa in un habitat idrodinamico espresso da pattern aplat ornamentali e adatto ad ospitare personaggi flat che come quelli delle fiabe rifiutano ogni profilazione psicologica ma si trasformano in attrattori cognitivi semplicemente per la propria natura ittica. La forza di gravità di una città qualsiasi - o una città ben precisa e riconoscibile grazie ai suoi celebri monumenti- e negata da presenze galleggianti. Questa frizione tra schema e script – come direbbe il cognitivista Minsky - ovvero l’incompatibilità tra il frame, il contesto e l’azione che vi si svolge e il set personaggi che l’attivano è il meccanismo più antico della nostra attività mentale – quello di sopravvivenza - per fruire e comprendere le novità. Da questo meccanismo nasce la sorpresa, lo stupore, il terrore, la meraviglia e la conseguente sensazione di ricompensa per aver percepito e dunque recepito con tutto il corpo un status straordinario della realtà – quello che la priva dei limiti fisici e a rende fluida e scorrevole.
16
marzo 2019
Patrizia Fruci
Dal 16 al 28 marzo 2019
arte contemporanea
Location
GALLERIA WIKIARTE
Bologna, Via San Felice, 18, (Bologna)
Bologna, Via San Felice, 18, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato, dalle 11.00 alle 19.00
Vernissage
16 Marzo 2019, ore 18.00
Autore
Curatore