Patrizio Gelli, fin da giovanissimo, si è dedicato all’arte da autodidatta, con passione iniziando la sua attività espositiva dal 1980 e raccogliendo sempre molti consensi.
Sono squarci di un mondo antico quelli che occupano gli spazi dei suoi murali. L’uso sapiente della tecnica dell’affresco su tavola aumenta questo senso di autentico e reale/tangibile che si impone ai nostri occhi e alla nostra mente, rimandandoci nel passato remoto della storia dell’arte, quando il realismo delle piccole cose rendeva grande il percorso degli artisti.
Affreschi di una realtà ormai lontana, un vivo richiamo alla sua terra, la Toscana: i frutti della terra natia, i suoi monumenti romanici, evocati da un arco, un rosone o una colonna, più spesso semplici oggetti d'uso quotidiano, come una brocca o un vaso di fiori. Quello che Gelli richiama è un mondo rurale, forse quello in cui aveva vissuto da bambino, immagini del passato che affiorano alla sua mente e che si confondono con altre forse solo immaginate.
Il metodo di Gelli di indagare e spiare la natura carica ogni sua opera di una sospensione metafisica che fa avvertire al fruitore un vago senso di nostalgia.
I colori danno luce e spessore agli oggetti della quotidianità che calcano le tele dell’arte, alla ricerca di ancestrali emozioni, che riempiono, o meglio, invadono con possanza, le sue opere poetiche.

Con l’esposizione di Patrizio Gelli, l’Associazione Culturale Musiké inaugura la sua attività “alla ricerca dell’Arte” e di quei valori che scaturiscono dal complesso mondo dell’Arte.
L’Associazione si propone di contribuire alla diffusione del linguaggio artistico in ogni sua forma, distinguendosi soprattutto nell’ambito della ricerca e dell’attività espositiva.
La collaborazione con artisti di rilievo nel panorama artistico locale e nazionale riveste pertanto uno degli indirizzi più fermamente seguiti.