La mostra consiste di un ciclo pittorico che affresca un territorio immaginario, un luogo in cui i desideri sembrano potersi avverare. I temi con cui l’artista si confronta nel suo lavoro – gli stereotipi culturali, la questione razziale, la tradizione africana, la propria dualità culturale – trovano in questi luoghi una pacificazione apparente. E’ la terra promessa profetizzata nelle parole di Martin Luther King, visione di un futuro remoto, ma priva di qualsiasi connotazione religiosa. Nelle sue opere il mondo appare a tratti come una veduta apocalittica e al tempo stesso riporta alla mente immagini delle origini, di un tempo in cui le divinità abitavano la terra. In questi territori, affascinanti quanto inquietanti, l’uomo non compare, perché ancora non vi è stato ammesso o forse perché ne è stato allontanato per sempre.

I dipinti di Paula Wilson nascono da una combinazione originale di tecniche differenti, stampa, disegno, pittura ad olio, video. Leggeri strati di inchiostro sono stesi su carta giapponese per creare una qualità atmosferica. Elementi xilografati, che richiamano il mondo del design e della produzione di massa, si sovrappongono al disegno e dialogano con applicazioni tridimensionali, realizzate con la tecnica del collage. Ogni elemento è realizzato dall’artista: le matrici di legno intagliate per una sola stampa, così come i ritagli di carta accuratamente dipinti. Le varie parti che compongono l’opera si sovrappongono, ingannano lo sguardo e confondono i piani del reale, creando un percorso non immediato attraverso l’immagine.

Paula Wilson (Masters of Fine Arts, Columbia University, New York, 2005) ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui: Giverny Residency, Art Production Fund, Giverny, 2006; Visiting Critic, Yale University, New Haven, 2005-2006; Edward Mazella Jr. Scholarship for Excellence in the Visual Arts, Columbia University, New York, 2004. Mostre selezionate: Turn the Beat Around, Sikkema Jenkins & Co., New York, 2006; Frequency, Studio Museum in Harlem, New York, 2005-2006; Recess: Images & Objects in Formation, Rush Gallery, New York, 2005; After Goya, Leroy Neiman Gallery, Columbia University, New York, 2004; Brat(Wurst), A show of Chicago Artists, Vox Populi, Philadelphia, 2001; What’s So Personal, The Butcher Shop, Chicago, 2000.