Inaugura sabato 19 giugno alle ore 18 presso la Galleria dei Sotterranei di Palazzo Ducale nell’ambito della rassegna Pavullo Estate Fotografica la mostra “Che cosa sia la bellezza, non so”.
La rassegna Estate Fotografica dedicata ai linguaggi emergenti in ambito fotografico giunge quest’anno alla sua terza edizione. Dopo la prima, 2002, Il senso dello spazio, e la seconda, 2003, Il terzo che ti cammina accanto, l’edizione di quest’anno è incentrata sul rapporto tra fotografia e bellezza.
La bellezza, definita su coordinate epocali dal canone estetico, è una qualità specifica alle arti, in particolare alle arti visive. La nostra epoca, ha prodotto una sorta di idolatria di massa della bellezza canonizzata dalle icone del visivo e dai vari media: cinema, televisione, spettacolo. Il titolo della mostra “Cosa sia la bellezza, non so” intende indicare l’opzione di una lettura dubitativa di questa qualità formale, di cui comunemente sconcerta l’assoluta certezza, sostenuta dal dominio di linguaggi codificati. Il suggerimento e la provocazione che offriamo agli artisti invitati consiste nel proporre lavori in cui la riflessione sull’estetica interroghi la bellezza in termini non scontati e banali, per un recupero di spessore, di personalità e di fragranza in atti visivi che ne testimonino la varietà, la contraddizione, la ricchezza negate dallo stereotipo.
A cura di Paolo Donini e Andrea Sarno,
sono presenti in mostra opere fotografiche e videoproiezioni di:
Dario Apostoli, Carlo Braschi, Paola Ceci, Massimo de Gennaro,
Manuela Mancioppi, Gianluca Maver, Sara Munari, Vincenzo Sarno,
Michelle Taylor, Margherita Verdi, Giovanni Vio.
Come oramai consolidato nella tradizione della rassegna pavullese l’allestimento intende produrre un evento complesso e situazionale, dove l’opera dialoga con lo spazio espositivo, si relaziona alle altre, può essere letta solo in una sorta di macro-installazione dove è la galleria nel suo complesso a divenire organismo di una pluralità di significati, legati tra loro da uno stimolo comune, un incipit al lavoro, peraltro liberissimo.
Questo aspetto si ritrova nella documentazione dell’evento, nel cd rom e nel catalogo che grazie a un pre-allestimento consente di mostrare l’opera installata, suggerendo la peculiarità di questa rassegna costituita dalla indissolubilità tra segno e luogo: questo criterio ispira il progetto di allestimento diretto dai curatori, con una libera e dinamica collaborazione degli artisti, modalità che ha trasformato tutte le fasi preparatorie in momenti laboratoriali e creativi.
La terza edizione della rassegna conferma la rottura programmatica dell’etichetta di rassegna fotografica definendo sempre più il carattere dell’evento nel campo della trasversalità tra linguaggio fotografico e linguaggi artistici o azioni artistiche tout court (pur mantenendo la fotografia come codice base).
Il catalogo è edito dalle Gallerie Civiche di Palazzo Ducale con testi di Paolo Donini, Andrea Sarno, Vania Casagrande, ed il saggio della critica d’arte Silvia Ferrari.