IL CINEMA E LE ARTI: THE MARRIAGE

UNA SERATA CON PETER GREENAWAY



Da I misteri del giardino di Compton House a Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante, I racconti del cuscino, La tempesta, il progetto Tulse Luper, Peter Greenaway è il creatore di storie, immagini, visioni che ne hanno fatto uno dei grandi maestri del cinema contemporaneo, cui Cinema &/è Lavoro è onorata di conferire il premio per il lavoro nel cinema 2009.

Pittore egli stesso e straordinario sperimentatore del rapporto tra il cinema e la pittura, delle possibilità dell’immagine e della luce (che poi è cio di cui cinema e pittura sono fatti), Greenaway guarda, scruta, indaga, attinge dal passato per estendere, anche con l' utilizzo dei più avanzati mezzi tecnici, i confini dell’arte cinematografica.

Giovedi 3 dicembre alle ore 21.15 al Planet Multicinema di Terni, nell’evento Il cinema e le arti il grande regista inglese presenterà The Marriage, l’ultima provvisoria tappa del progetto in cui sperimenta le potenzialità del dialogo tra 8000 anni di pittura occidentale e 114 anni di cinema.

La proiezione del film, prodotto da Change Performing Arts e CRT Artificio, in collaborazione con la Fondazione Cini e la Semana de Musica Religiosa de Cuenca e dedicato a uno dei grandi capolavori dell’arte di ogni tempo, Le Nozze di Cana di Paolo Veronese, sarà accompagnata dal commento di Peter Greenaway che interverrà dal vivo di fronte al pubblico in sala. Le immagini, realizzate con sorprendenti tecnologie digitali, e le parole del regista permetteranno agli spettatori di viaggiare attraverso i volti e gli episodi della rappresentazione del banchetto nuziale in cui Cristo operò il suo primo miracolo, di essere protagonisti di un percorso all’interno della creazione artistica, di un confronto tra un grande pittore del passato e un grande artista del presente attraverso le dimensioni della luce, dello spazio, del movimento e del colore.

A conclusione della serata, in omaggio alla grande arte di Peter Greenaway, sarà proiettato Nightwatching, il film, presentato in concorso nel 2007 al festival di Venezia ed ancora inedito in Italia, dedicato a Rembrandt e alla genesi del suo dipinto più celebre La ronda di notte, che portò il grande pittore alla rovina economica, personale e sociale. Una vicenda che, muovendosi tra cospirazioni e passioni amorose, diventa il quadro di un’epoca e il coinvolgente ritratto di un artista (un melange tra Mick Jagger e Bill Gates, secondo Greenaway), visto nei suoi comportamenti quotidiani, nel rapporto con la moglie, nei suoi aspetti più sgradevoli (magistrale l’interpretazione di Martin Freeman) fino alla decisione di fare del proprio dipinto un coraggioso atto d’accusa contro il potere. Una storia narrata nello stile intrensicamente pittorico di Greenaway, “la perfetta trasposizione in movimento dei dipinti/fotogrammi di Rembrandt, autentico anticipatore della settima arte”.