La giovane artista aborigena australiana, alla sua prima personale in Europa, ci invita attraverso le sue tele alla celebrazione dell’autunno, stagione che si erge a simbolo dei colori della propria terra. Rossi e arancioni, marroni e ocra, simulano nelle tonalità e nella consistenza le sabbie, su cui tradizionalmente i membri della tribù Mooro tracciavano i percorsi dei mitici antenati, narrandone le imprese.
Ormai prive dei riferimenti agli antichi miti ancestrali, le opere di Petrina Neufeld si radicano in un linguaggio decisamente contemporaneo, rinnovando con grande sensibilità formale e cromatica il tradizionale filone paesaggistico, storicamente centrale nella produzione artistica aborigena. E’ proprio il solido legame con la terra d’appartenenza che origina nuove interpretazioni, alla luce delle mutate condizioni di vita del proprio popolo.
La giovane Mooro ritrae la propria terra scomposta in forme elementari, di linee e onde di colore, ricreando un paesaggio interiore evocato nei momenti di maggior introspezione: l’alba e il tramonto. In questi frangenti l’artista si riscopre appassionata amante della vita, che evoca attraverso il costante rimando all’acqua ed alla terra, al sole ed alla luce, adottando una simbologia dei colori radicata nel linguaggio della natura.

Petrina nasce a Perth, nell’Australia Occidentale, nel 1971 e discende dal popolo Mooro. Sebbene cresca in contesto urbano, comincia a dipingere sulla spinta di un sentimento di appartenenza alla cultura aborigena, affiancando all’attività artistica quella dell’insegnamento.