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Piera Benetti – Pozzanghere di fango / William Shakespeare. La Tempesta
Venti lavori ad olio. Dipinti uno di seguito all’altro, finchè non è restato più nulla da dire. Nessuno di essi ha un titolo proprio, ma è solo numerato. Ciascuno infatti non parla per sè, ma ha senso solo all’interno di un’unica narrazione.
Comunicato stampa
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Venti lavori ad olio. Dipinti uno di seguito all’altro, finchè non è restato più nulla da dire. Nessuno di essi ha un titolo proprio, ma è solo numerato. Ciascuno infatti non parla per sè, ma ha senso solo all’interno di un’unica narrazione.
I supporti su cui sono realizzati variano: carta oleata, canvas non intelaiata, carta velina, domopak argentato. Si tratta di materiali poveri o poveramente trattati. Che fanno un discorso di verità.
Mentre la narrazione procede la vicenda si complica e si sfaccetta. Il discorso pittorico a volte procede spedito, a volte si arresta sospeso. Qualcosa, in modo inaspettato, come un dettaglio riflesso in una pozzanghera di fango, interrompe il pensiero e lo riporta alle cose. Tanto complesse e ricche che solo di fianco, in un colpo d’occhio guidato dal caso, si riesce a immaginarle.
Fuori da ogni cornice che chiude ed organizza rigidamente, riducendo il nuovo ai criteri del noto.
L'idea di vivere il confine di un' epoca, la percezione di un cambiamento profondo , la sensazione di una realtà che non è più possibile leggere con strumenti tradizionali si intrecciano nel lavoro di Piera Benetti all' approfondimento dello studio della avanguardie artistiche e letterarie del primo Novecento, del dibattito sulla modernità e sulla crisi delle estetiche del postmoderno . Nello sforzo di mettere a punto un linguaggio aperto che possa dar conto del nuovo che si riesce ad intravedere a tratti senza ancora del tutto comprenderlo.
I supporti su cui sono realizzati variano: carta oleata, canvas non intelaiata, carta velina, domopak argentato. Si tratta di materiali poveri o poveramente trattati. Che fanno un discorso di verità.
Mentre la narrazione procede la vicenda si complica e si sfaccetta. Il discorso pittorico a volte procede spedito, a volte si arresta sospeso. Qualcosa, in modo inaspettato, come un dettaglio riflesso in una pozzanghera di fango, interrompe il pensiero e lo riporta alle cose. Tanto complesse e ricche che solo di fianco, in un colpo d’occhio guidato dal caso, si riesce a immaginarle.
Fuori da ogni cornice che chiude ed organizza rigidamente, riducendo il nuovo ai criteri del noto.
L'idea di vivere il confine di un' epoca, la percezione di un cambiamento profondo , la sensazione di una realtà che non è più possibile leggere con strumenti tradizionali si intrecciano nel lavoro di Piera Benetti all' approfondimento dello studio della avanguardie artistiche e letterarie del primo Novecento, del dibattito sulla modernità e sulla crisi delle estetiche del postmoderno . Nello sforzo di mettere a punto un linguaggio aperto che possa dar conto del nuovo che si riesce ad intravedere a tratti senza ancora del tutto comprenderlo.
23
giugno 2018
Piera Benetti – Pozzanghere di fango / William Shakespeare. La Tempesta
Dal 23 giugno al 16 settembre 2018
arte contemporanea
Location
PALAZZO PESARO PAPAFAVA
Venezia, Cannaregio, 3764, (Venezia)
Venezia, Cannaregio, 3764, (Venezia)
Orario di apertura
su appuntamento Chiara Croff tel 041 5203806 email venice@warwick.ac.uk
Vernissage
23 Giugno 2018, h 18