E’ dal 1982, anno nel quale esordì con una personale a Palazzo Pretorio, che l’artista Piermario Dorigatti ( classe ’54 ) non replica con una esposizione a Trento, sua città natale. Qualcuno forse lo ricorderà, ripensando al 1977, quando assieme a Mauro Decarli fondò il circolo culturale “La finestra”, insegnando discipline pittoriche e tecniche grafiche. Ma in tutti questi anni Dorigatti non è certo stato con le mani in mano: nel 1994 è diplomato in pittura a Brera, in una Milano che al contrario di Trento, è gravida di stimoli culturali e particolarmente attenta ai nuovi talenti. La sua presenza al Museo della Permanente e al Premio Michetti non passa certo inosservata e così il nostro artista si trova introdotto nei più colti ambienti artistici milanesi dove, appunto, l’incontro con Gino Meloni e Mattia Moreni, diventeranno un ulteriore stimolo della sua ricerca pittorica.
Oggi, dopo 22 anni Piermario Dorigatti replica a Trento, con una personale dal titolo “BAG-DEAD / opere recenti”, presentata allo Spazio 27.
Di lui scrive Cristina Portioli Staudacher, curatrice della mostra: “…Denotati da singolare espressione gestuale, dal segno incisivo, dall’uso del colore nella massima forza passionale, le tematiche di Piermario risultano intensamente viventi. Le opere e i personaggi spesso lasciano a vedere accozzaglie di parti anatomiche, miscellanea di budella, volti abbozzati in espressione di sorpresa. Dorigatti è esploratore accanito del teatro della vita e per conoscerla al meglio e apprezzarne la piena bellezza è necessario essere in grado, come il suo fare artistico denota, di poter giungere a svelare e mettere a nudo, almeno in parte, l’orrore e la crudezza spesso nascoste dietro i più lussuosi e differenziati sipari.”