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Pierpaolo Bertocchi – Intenzione cromatica
La grammatica astratta è il risultato della combinazione di progettualità e casualità, di armonia e gestualità. Pierpaolo Bertocchi ama indagare i processi di metamorfosi continua e inarrestabile che subisce il colore nell’azione pittorica: da trasparenza sottile a densità pronunciata.
Comunicato stampa
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Il titolo della mostra, "Intenzione cromatica", sintetizza bene l'approccio di Pierpaolo Bertocchi alla pittura. Le sue opere sono il risultato di un'azione gestuale in cui l'artista utilizza il colore come medium della propria espressività facendovi convergere dati sensoriali, esperienze vitali e sfera del subcosciente.
La grammatica astratta è il risultato della combinazione di progettualità e casualità, di armonia e gestualità. Bertocchi ama indagare i processi di metamorfosi continua e inarrestabile che subisce il colore nell’azione pittorica: da trasparenza sottile a densità pronunciata. Le sue opere sono caratterizzate da sgocciolature e ampie colature di colore sovrapposte che creano effetti di trasparenza, giochi di velature e visioni traslucide che si espandono sulla tela.
Le linee sinuose e le colature vibrano come onde di energia, mentre i pattern dinamici in cui affiora la trama gestuale delle varie stratificazioni cromatiche, testimonia un approccio che avvalora la dimensione dell’intuito, dell’emotività e perfino della casualità. Proprio quest’ultima, implicita nel suo lavoro, è una scelta intenzionale: Bertocchi non persegue nessun intento narrativo, ma predilige una concezione destrutturata della rappresentazione. Come dichiarava Bernard Aubertin “l’arte non è espressione ma conoscenza, non c’è qualcosa da DIRE, si può solamente ESSERE”.
Il suo espressionismo astratto è sintesi e sublimazione di qualcosa di immateriale che acuisce le tensioni tra proiezione emozionale e materia concreta, tra la luce e superficie cromatica. L’artista considera la pratica pittorica come uno strumento di conoscenza per fare esperienza di se stesso e del mondo.
Nonostante gli inevitabili riferimenti ad autori come Jenkins e Pollock o a movimenti d’avanguardia, come il Gruppo Gutai, Pierpaolo Bertocchi ne offre una revisione non minata dalla minaccia dell’usura e della reiterazione. Al contrario riafferma, in modo originale, l’autenticità e autonomia dell’atto creativo in sé e l’uso del corpo nella conquista dello spazio pittorico.
Il recupero di prassi e grammatiche storiche riflette la complessità dei linguaggi astratti contemporanei, così come il ritorno e l’attualità di concetti, sempre validi, come quelli di trasformazione e instabilità che presiedono alla costruzione delle sue opere.
La grammatica astratta è il risultato della combinazione di progettualità e casualità, di armonia e gestualità. Bertocchi ama indagare i processi di metamorfosi continua e inarrestabile che subisce il colore nell’azione pittorica: da trasparenza sottile a densità pronunciata. Le sue opere sono caratterizzate da sgocciolature e ampie colature di colore sovrapposte che creano effetti di trasparenza, giochi di velature e visioni traslucide che si espandono sulla tela.
Le linee sinuose e le colature vibrano come onde di energia, mentre i pattern dinamici in cui affiora la trama gestuale delle varie stratificazioni cromatiche, testimonia un approccio che avvalora la dimensione dell’intuito, dell’emotività e perfino della casualità. Proprio quest’ultima, implicita nel suo lavoro, è una scelta intenzionale: Bertocchi non persegue nessun intento narrativo, ma predilige una concezione destrutturata della rappresentazione. Come dichiarava Bernard Aubertin “l’arte non è espressione ma conoscenza, non c’è qualcosa da DIRE, si può solamente ESSERE”.
Il suo espressionismo astratto è sintesi e sublimazione di qualcosa di immateriale che acuisce le tensioni tra proiezione emozionale e materia concreta, tra la luce e superficie cromatica. L’artista considera la pratica pittorica come uno strumento di conoscenza per fare esperienza di se stesso e del mondo.
Nonostante gli inevitabili riferimenti ad autori come Jenkins e Pollock o a movimenti d’avanguardia, come il Gruppo Gutai, Pierpaolo Bertocchi ne offre una revisione non minata dalla minaccia dell’usura e della reiterazione. Al contrario riafferma, in modo originale, l’autenticità e autonomia dell’atto creativo in sé e l’uso del corpo nella conquista dello spazio pittorico.
Il recupero di prassi e grammatiche storiche riflette la complessità dei linguaggi astratti contemporanei, così come il ritorno e l’attualità di concetti, sempre validi, come quelli di trasformazione e instabilità che presiedono alla costruzione delle sue opere.
29
ottobre 2022
Pierpaolo Bertocchi – Intenzione cromatica
Dal 29 ottobre al 09 novembre 2022
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì ore 9:30–13:00 / 15:00–19:00
sabato ore 15:00–19:00
Vernissage
29 Ottobre 2022, 17:00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico