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Pietro Canale
Nelle prove più recenti l’approccio calligrafico diventa motivo ricorrente. Sembra che finalmente Canale si sia liberato da ogni remora interpretativa nel coniugare la lezione di Cy Twombly con quella di Mario Schifano per dispensare ampie campiture apparentemente monocrome che occupano quasi totalmente la tela su cui egli interviene con un ulteriore racconto segnico da affidare a una ideale lavagna ossessivamente proiettata contro l’infinito
Comunicato stampa
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S’inaugura, sabato 28 maggio 2011 alle ore 17:00, presso SATURA art gallery, Piazza Stella 5/1 Genova, la mostra personale di Pietro Canale. La mostra presentata in catalogo da Luciano Caprile rimarrà aperta fino al 11 giugno 2011, orario dal martedì al sabato 15:30 – 19:00.
Certi artisti riescono a trasferire efficacemente in un riflesso interiore le immagini del mondo esterno. Questo processo non si verifica di solito immediatamente. Ha infatti bisogno di un certo tempo di sedimentazione per raggiungere il suo scopo. Solo allora tutto ciò che viene recepito dallo sguardo corrisponde a quello che viene acquisito dall’anima e il risultato di una simile evoluzione visiva e percettiva si evidenzia sulla tela. Da qualche tempo Pietro Canale ha scelto un simile approccio creativo avendo a lungo sondato un terreno prodigo di suggestioni post-impressioniste o fauves dove il colore si traduceva in macchia e la macchia in evocazione paesaggistica. Con implicazioni figurali più o meno marcate e talora con tentazioni ancora più descrittive che emozionali.
Nelle prove più recenti l’approccio calligrafico diventa motivo ricorrente. Sembra che finalmente Canale si sia liberato da ogni remora interpretativa nel coniugare la lezione di Cy Twombly con quella di Mario Schifano per dispensare ampie campiture apparentemente monocrome che occupano quasi totalmente la tela su cui egli interviene con un ulteriore racconto segnico da affidare a una ideale lavagna ossessivamente proiettata contro l’infinito. Egli può finalmente sciogliere qui il personale spirito indagatore ponendolo di fronte a situazioni apparentemente non conciliabili, che invece trovano inattesi punti di concordia. Lo scopriamo nell’intricato groviglio di un’opera che emerge dal profondo e intenso grigio plumbeo d’insieme per aggredire la striscia bianca di respiro e di fuga che si profila nella parte superiore del quadro. In questo caso l’inconscio va a occupare compiutamente lo spazio attraverso una serie progressiva e tumultuosa di gesti automatici. In altre situazioni è il fondo trattato con pennellate più dense e uniformi che mimano una modulazione tonale in chiave monocroma ad accogliere un intervento diretto e liberatorio di “scrittura” impulsiva. Lo si può rinvenire nelle due tele concepite rispettivamente nelle varianti del rosso e del blu.
Il percorso sembra ora decisamente tracciato verso una sempre maggior consapevolezza di sé e del mondo da interrogare attraverso comportamenti immediati, dove la spontaneità e l’urgenza dichiarativa trovano l’opportuno, doveroso bilanciamento nel gusto cromatico e nel valore di ogni gesto. Infatti tutto ciò che sembra casuale è il ricercato frutto di un ordine interiore dettato dalla sensibilità e dalla qualità del dipinto che ne deriva. Tutto sembra ed è in bilico formale e creativo: anche in simile frangente l’arte, quella perseguita con entusiastica perseveranza da Pietro Canale, mima la vita.
Certi artisti riescono a trasferire efficacemente in un riflesso interiore le immagini del mondo esterno. Questo processo non si verifica di solito immediatamente. Ha infatti bisogno di un certo tempo di sedimentazione per raggiungere il suo scopo. Solo allora tutto ciò che viene recepito dallo sguardo corrisponde a quello che viene acquisito dall’anima e il risultato di una simile evoluzione visiva e percettiva si evidenzia sulla tela. Da qualche tempo Pietro Canale ha scelto un simile approccio creativo avendo a lungo sondato un terreno prodigo di suggestioni post-impressioniste o fauves dove il colore si traduceva in macchia e la macchia in evocazione paesaggistica. Con implicazioni figurali più o meno marcate e talora con tentazioni ancora più descrittive che emozionali.
Nelle prove più recenti l’approccio calligrafico diventa motivo ricorrente. Sembra che finalmente Canale si sia liberato da ogni remora interpretativa nel coniugare la lezione di Cy Twombly con quella di Mario Schifano per dispensare ampie campiture apparentemente monocrome che occupano quasi totalmente la tela su cui egli interviene con un ulteriore racconto segnico da affidare a una ideale lavagna ossessivamente proiettata contro l’infinito. Egli può finalmente sciogliere qui il personale spirito indagatore ponendolo di fronte a situazioni apparentemente non conciliabili, che invece trovano inattesi punti di concordia. Lo scopriamo nell’intricato groviglio di un’opera che emerge dal profondo e intenso grigio plumbeo d’insieme per aggredire la striscia bianca di respiro e di fuga che si profila nella parte superiore del quadro. In questo caso l’inconscio va a occupare compiutamente lo spazio attraverso una serie progressiva e tumultuosa di gesti automatici. In altre situazioni è il fondo trattato con pennellate più dense e uniformi che mimano una modulazione tonale in chiave monocroma ad accogliere un intervento diretto e liberatorio di “scrittura” impulsiva. Lo si può rinvenire nelle due tele concepite rispettivamente nelle varianti del rosso e del blu.
Il percorso sembra ora decisamente tracciato verso una sempre maggior consapevolezza di sé e del mondo da interrogare attraverso comportamenti immediati, dove la spontaneità e l’urgenza dichiarativa trovano l’opportuno, doveroso bilanciamento nel gusto cromatico e nel valore di ogni gesto. Infatti tutto ciò che sembra casuale è il ricercato frutto di un ordine interiore dettato dalla sensibilità e dalla qualità del dipinto che ne deriva. Tutto sembra ed è in bilico formale e creativo: anche in simile frangente l’arte, quella perseguita con entusiastica perseveranza da Pietro Canale, mima la vita.
28
maggio 2011
Pietro Canale
Dal 28 maggio all'undici giugno 2011
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15.30 – 19
Vernissage
28 Maggio 2011, ore 17
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