Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pietro Cocco / Marco Laudadio – Still life, still lives. Natura morta, ancora viva
Nella nostra società i “giovani” sembrano vivere in un paradosso costante, da una parte visti come risorsa, dall’altra tacciati di essere inesperti. La mostra proposta vuole indagare questo paradosso, attraverso l’uso di immagini usate come metafore per rappresentare un’ambiguità di fondo che da un po’ di tempo a questa parte accompagna la vita e la crescita dei ragazzi e quella dei presunti “educatori” che dovrebbero accompagnarli in questo percorso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nella nostra società i “giovani” sembrano vivere in un paradosso costante, da una parte visti come il nuovo, come risorsa, dall’altra però spesso non considerati o relegati in secondo piano rispetto al dibattito sui vari temi di attualità, tacciati di essere inesperti.
Capita spesso così che il contributo fondamentale che le persone che potrebbero inserire linfa vitale, anche e perché con linguaggi a volte poco comprensibili o provocatori nella vita di una società, si perda o sia relegato in un angolo, concesso quasi come uno sfogo a questa energia o assegnato solo per poi rinfacciare che qualcuno questi benedetti giovani li ascolta.
Ma questo modo, è un mezzo per liberare una forza innovatrice e concedere libertà di espressione o risulta alla lunga un recinto insormontabile, una pratica costringente per il mondo giovanile?
E i ragazzi, come affrontano questa situazione? Cercando attività liberatorie o costrittorie, rinchiudendosi sempre più in un mondo/modo che di fatto li esclude? Sanno ancora essere espressione di freschezza, di vita, invadendo la città come una vegetazione incontrollabile, selvaggia, viva o come nella grande tradizione pittorica hanno lasciato che la polvere si depositasse sugli strumenti per cantare le emozioni, i sentimenti e la rabbia, trasformandosi in una natura morta?
La mostra proposta vuole indagare questo paradosso, attraverso l’uso di immagini usate come metafore per rappresentare un'ambiguità di fondo che da un po’ di tempo a questa parte accompagna la vita e la crescita dei ragazzi come dei presunti “educatori” che dovrebbero accompagnarli in questo percorso.
Per questo l’esposizione si chiude con un’ interrogativo rivolto a tutti, e leggibile su più livelli, nel rispetto della dualità costantemente evocata e proposta nel percorso espositivo: “tu, che cosa stai facendo?”.
Capita spesso così che il contributo fondamentale che le persone che potrebbero inserire linfa vitale, anche e perché con linguaggi a volte poco comprensibili o provocatori nella vita di una società, si perda o sia relegato in un angolo, concesso quasi come uno sfogo a questa energia o assegnato solo per poi rinfacciare che qualcuno questi benedetti giovani li ascolta.
Ma questo modo, è un mezzo per liberare una forza innovatrice e concedere libertà di espressione o risulta alla lunga un recinto insormontabile, una pratica costringente per il mondo giovanile?
E i ragazzi, come affrontano questa situazione? Cercando attività liberatorie o costrittorie, rinchiudendosi sempre più in un mondo/modo che di fatto li esclude? Sanno ancora essere espressione di freschezza, di vita, invadendo la città come una vegetazione incontrollabile, selvaggia, viva o come nella grande tradizione pittorica hanno lasciato che la polvere si depositasse sugli strumenti per cantare le emozioni, i sentimenti e la rabbia, trasformandosi in una natura morta?
La mostra proposta vuole indagare questo paradosso, attraverso l’uso di immagini usate come metafore per rappresentare un'ambiguità di fondo che da un po’ di tempo a questa parte accompagna la vita e la crescita dei ragazzi come dei presunti “educatori” che dovrebbero accompagnarli in questo percorso.
Per questo l’esposizione si chiude con un’ interrogativo rivolto a tutti, e leggibile su più livelli, nel rispetto della dualità costantemente evocata e proposta nel percorso espositivo: “tu, che cosa stai facendo?”.
23
maggio 2009
Pietro Cocco / Marco Laudadio – Still life, still lives. Natura morta, ancora viva
Dal 23 al 24 maggio 2009
arte contemporanea
Location
CENTRO
Pero, Via Filippo Turati, 21, (Milano)
Pero, Via Filippo Turati, 21, (Milano)
Vernissage
23 Maggio 2009, ore 18.30
Autore