Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pietro Mancuso – Alfiere del Sogno
Partendo dal desiderio di riconquistare le tradizioni della pittura, dall’arte antica alle avanguardie, l’artista ha rilanciato il ruolo dell’arte sia come puro piacere creativo sia come uso liberatorio dei linguaggi espressivi per giungere a “profondissimi silenzi” che trasmettono ed emozionano più delle parole
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PIETRO MANCUSO, L’“ALFIERE DEL SOGNO”IN MOSTRA A MAROSTICA
Da domenica 14 dicembre, dipinti e sculture al Caffè Centrale. Presenta il prof. Mario Guderzo.
E’ dedicata all’ “Alfiere del Sogno” Pietro Mancuso la mostra che inaugura domenica 14 dicembre (ore 11.00) al Caffè Centrale di Marostica, in Piazza degli Scacchi. L’esposizione, promossa da Itaca Investimenti d’Arte in collaborazione con il locale, propone dipinti e sculture dell’artista di Valdobbiadene che ha appena pubblicato la sua monografia con la prestigiosa casa editrice Giorgio Mondadori, recentemente presentata alla Libreria Palazzo Roberti dal prof. Paolo Levi e dal prof. Mario Guderzo, curatori del catalogo.
Si tratta di un momento importante per il pittore e scultore trevigiano che nella sua lunga carriera ha attraversato e approfondito diversi filoni della storia dell’arte. Scrive Mario Guderzo: “Pietro Mancuso non disconosce l’apporto della tradizione: la materia che utilizza, infatti, e i supporti stessi rivelano il suo amore viscerale per certe atmosfere, per tecniche tramandate fino a noi; è riuscito a realizzare una vera evoluzione della sua pittura, partendo dal desiderio di riconquistare le tradizioni della pittura, dall’arte antica alle avanguardie, ha rilanciato il ruolo dell’arte sia come puro piacere creativo sia come uso liberatorio dei linguaggi espressivi per giungere a “profondissimi silenzi” che trasmettono ed emozionano più delle parole”.
E ancora: “Mancuso è un artista che nel corso della sua formazione ha tenuto conto delle istanze narrative della ricerca realistica italiana, allargando, però, i suoi interessi in tutte le direzioni che il suo temperamento e le sue inclinazioni sentivano come complementari alla costituzione di un proprio linguaggio. Così la pittura di Mancuso si espande e prorompe in un “canto” spiegato, libero e genuino. La pennellata aperta, la freschezza dei toni, i colori affascinanti, il fluire delle penombre sembrano accertare che l’artista si nutre di ombre e di luce”.
Pietro Mancuso è nato a Valdobbiadene nel settembre 1944. Ha frequentato i corsi di disegno, pittura e scultura sotto la guida di MarioDe Biasi dal quale apprende non solo le più avanzate tecniche espressive, nonché la conoscenza di antichi procedimenti in campo pittorico. La sua presenza a Basilea e successivamente a Rotterdam favoriscono l’approfondimento delle avanguardie artistiche europee. Risalgono al 1964/1965 le esposizioni a Breda e a L’Aja. Dopo un lungo periodo di autoanalisi accompagnato da Giuseppe Mazzariol, docente di Storia dell’Arte all’Università di Venezia, riprende l’approccio con l’arte concentrando la sua attenzione sui grandi maestri del Rinascimento ai quali si accosta non solo con lo studio, ma anche con l’interpretazione mediata da Renato Borsato e Mariano Missaglia. Dopo l’attenta frequentazione ai corsi di disegno dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, proprio sotto la guida di Renato Borsato, e di Storia dell’Arte con il prof. Mariano Missaglia, approda così alla visione dei grandi maestri del Simbolismo e dell’Espressionismo. Ha rinnovato così la sua “maniera” di approccio all’arte della pittura, della scultura e del disegno. Un senso di evoluzione metamorfico che è diventato sempre più lucido, duro ed ossessivo. Il cangiantismo lo ricorda ricco di una carica simbolica, metafisica, stranita che si immerge sempre di più verso l’introspezione onirica. Cogliere frontalmente la realtà vuol dire per Mancuso aprirsi ad una pittura ricca di verità interiore.
L’artista, presente all’inaugurazione, sarà introdotto dal prof. Mario Guderzo. Le opere rimarranno esposte fino all’11 gennaio. L’ingresso è libero. L’evento è realizzato con il sostegno di Faoflex, Biebi Group e Astoria.
Da domenica 14 dicembre, dipinti e sculture al Caffè Centrale. Presenta il prof. Mario Guderzo.
E’ dedicata all’ “Alfiere del Sogno” Pietro Mancuso la mostra che inaugura domenica 14 dicembre (ore 11.00) al Caffè Centrale di Marostica, in Piazza degli Scacchi. L’esposizione, promossa da Itaca Investimenti d’Arte in collaborazione con il locale, propone dipinti e sculture dell’artista di Valdobbiadene che ha appena pubblicato la sua monografia con la prestigiosa casa editrice Giorgio Mondadori, recentemente presentata alla Libreria Palazzo Roberti dal prof. Paolo Levi e dal prof. Mario Guderzo, curatori del catalogo.
Si tratta di un momento importante per il pittore e scultore trevigiano che nella sua lunga carriera ha attraversato e approfondito diversi filoni della storia dell’arte. Scrive Mario Guderzo: “Pietro Mancuso non disconosce l’apporto della tradizione: la materia che utilizza, infatti, e i supporti stessi rivelano il suo amore viscerale per certe atmosfere, per tecniche tramandate fino a noi; è riuscito a realizzare una vera evoluzione della sua pittura, partendo dal desiderio di riconquistare le tradizioni della pittura, dall’arte antica alle avanguardie, ha rilanciato il ruolo dell’arte sia come puro piacere creativo sia come uso liberatorio dei linguaggi espressivi per giungere a “profondissimi silenzi” che trasmettono ed emozionano più delle parole”.
E ancora: “Mancuso è un artista che nel corso della sua formazione ha tenuto conto delle istanze narrative della ricerca realistica italiana, allargando, però, i suoi interessi in tutte le direzioni che il suo temperamento e le sue inclinazioni sentivano come complementari alla costituzione di un proprio linguaggio. Così la pittura di Mancuso si espande e prorompe in un “canto” spiegato, libero e genuino. La pennellata aperta, la freschezza dei toni, i colori affascinanti, il fluire delle penombre sembrano accertare che l’artista si nutre di ombre e di luce”.
Pietro Mancuso è nato a Valdobbiadene nel settembre 1944. Ha frequentato i corsi di disegno, pittura e scultura sotto la guida di MarioDe Biasi dal quale apprende non solo le più avanzate tecniche espressive, nonché la conoscenza di antichi procedimenti in campo pittorico. La sua presenza a Basilea e successivamente a Rotterdam favoriscono l’approfondimento delle avanguardie artistiche europee. Risalgono al 1964/1965 le esposizioni a Breda e a L’Aja. Dopo un lungo periodo di autoanalisi accompagnato da Giuseppe Mazzariol, docente di Storia dell’Arte all’Università di Venezia, riprende l’approccio con l’arte concentrando la sua attenzione sui grandi maestri del Rinascimento ai quali si accosta non solo con lo studio, ma anche con l’interpretazione mediata da Renato Borsato e Mariano Missaglia. Dopo l’attenta frequentazione ai corsi di disegno dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, proprio sotto la guida di Renato Borsato, e di Storia dell’Arte con il prof. Mariano Missaglia, approda così alla visione dei grandi maestri del Simbolismo e dell’Espressionismo. Ha rinnovato così la sua “maniera” di approccio all’arte della pittura, della scultura e del disegno. Un senso di evoluzione metamorfico che è diventato sempre più lucido, duro ed ossessivo. Il cangiantismo lo ricorda ricco di una carica simbolica, metafisica, stranita che si immerge sempre di più verso l’introspezione onirica. Cogliere frontalmente la realtà vuol dire per Mancuso aprirsi ad una pittura ricca di verità interiore.
L’artista, presente all’inaugurazione, sarà introdotto dal prof. Mario Guderzo. Le opere rimarranno esposte fino all’11 gennaio. L’ingresso è libero. L’evento è realizzato con il sostegno di Faoflex, Biebi Group e Astoria.
14
dicembre 2008
Pietro Mancuso – Alfiere del Sogno
Dal 14 dicembre 2008 all'undici gennaio 2009
arte contemporanea
Location
CAFFE’ CENTRALE
Marostica, Piazza Degli Alpini, (Vicenza)
Marostica, Piazza Degli Alpini, (Vicenza)
Vernissage
14 Dicembre 2008, ore 11
Sito web
www.itacagallery.com
Autore