L’artista Pietro Morbidelli, nato a Cantiano in provincia di Pesaro, romano d’adozione, presenta i suoi lavori più recenti.

Tele assai suggestive le sue, giocate su contrasti ombra-luce con estrema maestria e sapienza nel calibrare le intensità. Le sue opere trasmettono una leggerezza poetica a testimonianza della capacità di Pietro di creare una fusione con le “ombre” e le “nebbie” tra modernità e tradizione. I colori sono declinati in calde tinte, con spessori materici, dall’ocra all’azzurro, ma anche in monocromie sulle sfumature del grigio. I suoi ballerini di flamenco esplorano luoghi dell’anima e della memoria. Pietro Morbidelli ha lavorato per molti anni nel Centro sperimentale di Cinematografia a fianco di artisti della fotografia. Ha lavorato in Rai nel periodo d’oro della televisione collaborando alla realizzazione di spettacoli come “Studio Uno”, “Canzonissima”, con Anton Giulio Maiano, Sandro Bolchi e tanti altri nelle serie televisive più famose, commedie, sceneggiati e ha girato tutto il mondo per i suoi reportages. Nella sua esperienza di pittore Pietro ha dunque riversato un patrimonio immenso di saperi e abilità tecniche oltre che artistiche.

“Ladri di biciclette” diventa quadro intitolato al grande De Sica, come pure non poteva mancare il suo omaggio a un maestro insuperabile come Federico Fellini.

Ma è principalmente il gioco di luci, appreso in anni di riprese cinematografiche, a permeare le tele di questo artista. Egli non usa il colore in modo aggressivo e le sue figure sembrano quasi ombre proiettate da una dimensione siderale eppure le senti vicine quando l’occhio si sofferma su particolari sfumature.

La mostra di Morbidelli è fra le iniziative introduttive della seconda edizione di Artcevia International Art Festival. Termina il 16 agosto.