Pinhole

Vocabolo inglese, letteralmente significa foro piccolo, ha come termini equivalenti il “foro stenopeico” (italiano, abbastanza orrido), la lochkcamera (tedesco), sténopé (francese). Ultimamente in Italia si usa anche “piccolo foro”. Coniato sembra da sir David Brewster, che nel 1850 realizzò la prima fotografia pinhole: notiamo che, essendo la prima fotografia con obiettivo datata 1830, il pinhole non è l’antesignano della fotografia, ma un ramo a se’ stante.
Come antenati ha l’osservazione astronomica e la “camera obscura” usata dai pittori paesagisti almeno dal 1400. Si basa su principi fisici elementari: la propagazione della luce in linea retta e la diffrazione.

Possiamo paragonare una macchina pinhole ad una tradizionale, hanno detto: la macchina pinhole e’ femmina, perché riceve, e non si sa cosa riceve, l’altra, la guardona, e’ maschio, perché scatta e spara. Nella macchina pinhole la funzione dell’obiettivo viene solitamente svolta da un piccolissimo foro, il corpo può essere di qualunque materiale e forma (purché opaco, impermeabile alla luce, finanche il dorso di una mano, ma pure scatole di cartone e barattoli vuoti, o dorsi di macchine fotografiche), la superficie fotosensibile può essere: pellicola, carta od altro e può non essere giacente su un piano.

Da citare le esperienze di Paolo Gioli, Eric Renner, Dominique Stroobant, che, a partire dagli anni ’70, portarono ad un rinascimento della fotografia pinhole, innumerevoli i siti attinenti l’argomento sul web.
All’ultima giornata mondiale del pinhole hanno partecipato (inviando una foto pinhole scattata il 27 aprile 2003) 1.082 persone da 43 paesi del mondo.

La macchina fotografica è un oggetto-feticcio cui cerchiamo di trasferire le nostre aspettative creative, tensioni o frustrazioni: un fotoamatore solitamente spende molto per il corredo fotografico, scatta rullini a ripetizione, nelle situazioni più banali ed in generale spera in un qualcosa “di esterno” che egli non conosce bene, ma che gli consentirà di fare una foto bellissima ed irripetibile.

Nel pinhole si usano spesso apparecchi autocostruiti, efficaci, e sorprendentemente rozzi, se paragonati alle macchine fotografiche vere e proprie.
Il diaframma molto chiuso costringe a tempi di esposizione estremamente lunghi, rendendo talvolta impossibile la ripresa, ma danno vantaggi in termini di profondità di campo e di “naturalezza di ripresa”.

Un buono scrittore è uno che si applica, che ha genio, fantasia, idee, non uno che usa una buona penna…

 
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18 settembre 2003

Pinhole

Dal 18 settembre al 07 ottobre 2003
Location
KNULP
Trieste, Via Della Madonna Del Mare, 7/a, (Trieste)
Vernissage
18 Settembre 2003, ore 18:30

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