Dalla pietra grezza l’ artista trae e libera figure non complete, non definite in senso classico, che continuamente si dibattono con uno straordinario dinamismo, cercando di divincolarsi dalla pietra per raggiungere la forma da loro intuita e desiderata, ma non raggiunta.
La scultura di Corati è la metafora della nostra vita, in ricerca continua di una forma superiore, con la non possibilità di raggiungere la nostra primigenia forma divina.
Con la pittura l’ artista interessa soprattutto la rappresentazione narrativa e in secondo tempo la decorazione; di qui la ricerca di rendere chiaro il tema raffigurato, anche a scapito di qualunque rapporto di proporzioni e prospettive, e l’impiego di colori brillanti, di conseguenza, sono talvolta in contrasto con la realtà.
Nelle sue tele c’è il superamento del semplice disegno colorato per assumere vero carattere di pittura, affrontando aspetti pittoricamente più interessanti come il colore e la luce.
Il senso del non finito e dell’indefinito nella scultura e nella pittura di Corati, si tramutano in infinito nel momento in cui si trova con una matita davanti ad un semplice foglio di carta.
La sua è una grafica della liberazione, della gioia di vivere, del trionfo delle passioni.
Il maestro Corati, grafico, riesce a sfuggire all’ormai accettato assunto che l’arte e l’ispirazione hanno bisogno della sofferenza per esprimersi.