La mostra presenta una significativa selezione di opere recenti del Maestro, un gruppo di olii di grandi e piccole dimensioni rappresentativo dunque della sua ultima ‘ricerca’. Reggiani ci ha nel tempo abituati alla continua evoluzione del suo ‘lavoro’ da attribuirsi alla costante dialettica, al confronto, tra l’autore e la realtà. Talento artistico e vivacità intellettuale sono due costanti che hanno nel tempo generato nel pubblico una forte aspettativa per le sue nuove mostre.

“…Northfields si chiamano quelle aree industriali che furono brulicanti di vita operaia, che produssero redditi e potere al tempo della Ruling Britannia,lasciando gli operai nella condizione sociale di sempre, cioè umile e disagiata, ma con la consapevolezza di partecipare ad un grande progetto.
Tutto arriva al suo imbrunire: le luci si spengono; la classe operaia è stata dirottata sul terziario, estromessa dalle catene di montaggio; i luoghi ostentano la loro ossatura , scheletri di metallo e cemento; i rivestimenti murari , più carapaci che pareti accoglienti ; le zone d’ombra assediano quelle nelle quali batte la luce…”

“… In alcune tele la libertà degli accostamenti cromatici è tale che si sfiora l’astrazione e la tavolozza diventa perfino armonica. Nella maggior parte dei casi, il rigore della visione, l’obbiettività della veduta, l’adesione fredda ma partecipe al soggetto fanno di codeste prove una documentazione perfetta di un momento della storia europea.”