Spogliare il dipinto di colori, che rappresentano l’affettivita’ calda, crea una strana suggestione. Non ci si può nascondere.
Le emozioni primarie arrivano secche.
Ti incollano alla parete.
Non puoi sfuggire.
Ecco perché si parla di inquietudine…

Lo spettro della morte, reale o simbolica, è presente in ogni quadro.
Le dimensioni piccole della maggior parte dei lavori, consentono di metterla in primo piano, senza fronzoli.
In alcuni casi, è smorzata dell’ironia, potente meccanismo di difesa, come nel quadro della bici, o negli autoritratti. In altri, esce fuori in modo crudo.

È un racconto della nostra vita tra consumismo soffocante e una routine quotidiana altrettanto soffocante.
E’ un “cane mangia cane”. Ci si può salvare?
Si cerca un riparo, una tenda nel bosco.
Un riparo che può essere solo temporaneo, non stabile. La tenda è un ingombro necessario e leggero, quello spazio di vita indispensabile per potersi ritrovare e non sentire la fatica.