Negli spazi di via Locatelli la Galleria Michelangelo propone per il mese di dicembre uno spaccato di vita e di lavoro di alcuni artisti figurativi del Novecento che interpretano con fervore e creatività tre dei temi più ricorrenti nella pittura classica: paesaggio, figura e natura morta.

Esponente di spicco è Emile Bernard che, con l’opera Case in Bretagna descrive un angolo della regione francese che più amò, dove soggiornò a lungo. Ci si sposta invece nel sud della Francia con le due preziose opere di Abraham Mintchine dai caldi colori dorati Spiaggia di Fréjus e Port Vendres e con l’originale ed elaborata Antibes di Gustav Bolin che, pur restando nell’ambito del figurativo raggiunge esiti vicini all’astrattismo.

Al Belgio è dedicata invece l’opera di René Debraux che illustra una delicata e romantica veduta di Bruges sotto una leggera coltre di neve.

Tra i dipinti animati da figure non si possono non notare i recentissimi lavori di Vittorio Bellini: Contadino di Colzate, e alcuni ritratti straordinariamente espressivi e fortemente materici, nonché due vivaci opere di Charles Kvapil.

Nelle le nature morte si distingue una grande composizione con cavalletto di Marcel Pouget, nelle cui solide forme si legge un’analisi di matrice cubista e un’equilibrata Natura morta con libri di Clement-Serveau che ci riporta agli ambienti e all’atmosfera degli anni ’40.

La mostra è arricchita da alcune opere in ceramica di Pablo Picasso realizzate presso l’Atelier Madoura nel sud della Francia, dove l’artista aveva lavorato appassionatamente dal 1947 al 1971.