Attraverso due innovative forme d’arte Edoardo Cicchetti con i suoi Timelapse (una serie di fotografie montate cronologicamente e velocizzate fino a farle diventare una sorta di mini filmato) e Iacopo Mattia Alegiani con dipinti che riproducono l’effetto digitale della televisione, le interferenze, i paesaggi inediti la mancanza di segnale vogliono far riflettere sul rapporto ambiguo tra spettatore e televisione.

“Il titolo Plasmati nasce dalla convinzione che siamo tutti plasmati, condizionati e anche corrotti dalla televisione” spiegano Iacopo Mattia Alegiani ed Edoardo Cicchetti.

E’ un’arte, la loro, dell’era digitale, fatta da artisti cresciuti nell’età analogica e televisiva, gli anni Ottanta. Impossibile per loro prescindere dal piccolo schermo: anzi, solo la sua materia si presta ad esprimere il loro tempo e l’universo interiore di una generazione.

“Abbiamo scelto, prendendo spunto dal tema della mostra, di non fare un catalogo finalizzato a questo evento, ma di renderlo un terreno di confronto fra le persone che la televisione la fanno e l’hanno fatta. Ne è nato un volume nel quale “i televisivi” hanno espresso le loro opinioni in merito al concetto di “plasmati”. Abbiamo chiesto loro di rispondere alla provocazione degli artisti e ne sono usciti fuori degli spunti davvero interessanti. Fra gli autori che hanno scelto di partecipare ci sono Maurizio Costanzo, Massimo Giletti, Marco Liorni, Alberto Bilà, Stefano Munafò”, spiega Camilla Costanzo curatrice e produttrice della mostra.

Al vernissage saranno presenti non solo i due artisti ma anche “i televisivi” che hanno contribuito alla realizzazione del catalogo.