Gli autori selezionati sono l’affermato e poliedrico maestro torinese UGO NESPOLO e la giovane bresciana RITA SIRAGUSA che, pur differenti per estrazione, educazione e linguaggio espressivo, sono uniti nell’intento di perpetuare il gesto creativo in questa insolita e raffinata raccolta di monili. Il loro essere diversi ma complementari suggerisce una complicità nell'opera che conduce il pubblico verso una ampia gamma di sensazioni visive, lo porta a confrontarsi con l'originalità delle forme, con il loro dinamismo, con la sintesi strutturale, l’indagine sui materiali preziosi e la ricerca primordiale dell'immagine.


La faccetta di Zompic, personaggio nato dalla penna di Ugo Nespolo e marchio della collezione, diventa simbolo di una nuova linea di monili ispirati ai tipici segni grafici dell’artista torinese: i suoi numeri e le sue maschere multicolor sono state tradotte in ciondoli e bracciali dal designer di gioielli Roberto Trevisio. Divertenti e spiritosi, tutti componibili, si indossano a seconda dell’umore e della personalità: c’è lo Zompic Bla Bla dedicato ai chiacchieroni, Smamma per tipi impertinenti, Mambo che non sta mai fermo e Smemo che, invece, fa il verso ai distratti. Ogni soggetto in oro rosa, argento o smalto, è firmato da Ugo Nespolo.


Rita Siragusa esprime in oro, argento e pietre dure le peculiarità del suo percorso espressivo. Come ha recentemente scritto Giovanni Maria Accade “…si avvicina alla scultura con uno slancio diretto, se ne sente coinvolta e vuole coinvolgerla. Non si deve però pensare che questo aspetto di un carattere appassionato travolga l’equilibrio dei lavori.

Anzi, è proprio la capacità di conciliare improvvise intuizioni e di accostare forme distinte, a divenire il suo tratto distintivo. […] Una pluralità di presenze indica una concezione della realtà complessa, non univoca e comunque da non potersi esaurire in una sola presenza. […] Un’opera costruita sulle differenze, sulle allusioni, sulla consistenza e sulla leggerezza, sullo scoprire come in ogni scultura che si realizza, altre infinite sculture restano in attesa. Come ha scritto Paul Valéry, nell’artista la maestria è ciò che consente di non finire mai ciò che si fa”.