“Siamo un Gruppo stabile, non un Movimento che rischia di trasformarsi”. E' con questa precisazione che si apre il “manifesto” del Gruppo Post Spazialista che martedì 4 ottobre inaugura a Milano presso la Chie Art Gallery la sua prima mostra ufficiale. “Gruppo e non movimento poiché un movimento presuppone uno sviluppo, una trasformazione; un gruppo no. Questo gruppo è l’assieme di artisti di varie tendenze ma con la coscienza che, dopo Fontana, non è più possibile lasciare il segno nella storia dell’arte”. Precisi e netti come i tagli del maestro, i Post Spazialisti riflettono sul concetto arte/artista contemporaneo dando una loro chiara opinione dei fatti: “Non è più possibile parlare di futuro dopo il GESTO di Fontana. Gli artisti oggi sono bloccati, fermi in tentativi vani di scoprire ciò che in realtà è il ripetersi con più o meno intelligenza di inutili pastrocchi o fotocopie di opere comunque già vecchie prima di nascere”. Dunque dopo Fontana, il nulla. Una presa di posizione forte e decisa che certo non solleverà qualche critica ma che sicuramente contribuirà a mettere in discussione ancora una volta il significato di arte. Gli artisti firmatari, però, dimostrano modestia affermando che non possono formare un movimento nuovo ma collegato al spazialismo di Fontana: “Non è possibile formare un movimento che rifacendosi a Fontana si autoproclami spazialista super, una evoluzione dello spazialismo Fontaniano, reso superiore, più grande. I componenti del gruppo post-spazialista, artisti, pittori, scultori, critici, galleristi, amanti dell’arte, poeti, scrittori, sono convinti che nessuno né nel secolo o millennio scorso, né oggi terzo millennio, nessuno ha sfiorato l’arte di Fontana”. Questo gruppo raduna artisti e poeti provenienti dalle più differenti tendenze artistiche ma tutti consapevoli di iniziare partendo da il dopo Fontana, per andare con lui “oltre”.
Oltre l'Arte, l'Oro, il Tempo, il Buio e l'Assoluto.

Chiara Di Salvo