La IX edizione, anno 2007, di Prova d'Autore, Rassegna d'arte organizzata dalla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Caltagirone, a cura di Domenico Amoroso, nel procedere nel progetto di ricerca, in una geografia in cui la Sicilia è, di volta in volta, contesto, terra elettiva, temporanea o permanente, mito, affronta, non per una scelta preventiva e programmatica, ma per una contingenza che già di per se risulta significativa e fatale, il tema della memoria e del mondo interiore.

Rosetta Berardi, nel 1962, giovanissima, lascia la Sicilia per la Romagna che diventa, in ogni senso, patria di adozione. Il suo percorso artistico iniziato alla fine degli anni Settanta con un linguaggio pittorico, si rivolge successivamente alla ricerca materica ed ad una dimensione spaziale che sfocia spontaneamente nell' installazione. L’artista ha sempre dedicato una particolare attenzione al rapporto arte visiva - poesia e alla fotografia da cui nasce il lavoro site specific per Caltagirone che si rivolge al suo paese di nascita, San Michele di Ganzaria, attraverso 14 immagini di grande formato, stampate a colori, costruite "attorno a frammenti di identità e memoria".

Anche Claudio Bertola ha una particolare attenzione per i materiali, dalla terracotta, al polistirolo,alla cartapesta, attratto dalla loro natura e consistenza che consente esiti di leggerezza, per una espressione "in bilico fra corporeità e pensiero". In ciò si riaffaccia il tema dell'interiorità come focus tra il mondo e se stesso, evocato dai visi/ Maschera, dagli interni casa/ teatro.

Silvio Bonomo, nella sua pittura esperta e raffinata affronta coraggiosamente il tema della esistenzialità e dell'impatto tra una sensibilità acuta e poetica ed una realtà distaccata e algida, ostile o indifferente, con esiti personalissimi e metafisici.

Le fotografie di Gaetano Interlandi, - psichiatra impegnato nell'abolizione manicomiale e nell'integrazione del "malato mentale" - ricercano l'interiorità nella fisionomia e nel gesto, colto nel quotidiano delle notti metropolitane, della marginalità di luoghi abbandonati dal ritrarsi del tempo.

Francesco Palermo di Lazzarino ritaglia dalla sua vita impegnata di avvocato a Roma, prevalentemente nelle ore notturne,angoli di memoria siciliana, a volte infantili e giocose, a volte misteriosamente inquiete, nei quali costruisce nature morte, teatrini, giocattoli, installazioni minuscole a partire da elementi raccolti tra gli oggetti domestici, scarti , elementi spaiati e residuali, tra wunderkamera e solitari giochi di bambini dalla grande fantasia immaginativa.