Variazioni sulla lastra e altro…

In un mondo tutto a colori dove anche i sogni subiscono l'influenza di un bombardamento cromatico che annulla l'immaginazione e la fantasia, alterando invece la realtà emotiva e soggettiva della vita non più partecipe a suggerire e sognare, è difficile accettare e giustificare la presenza dell'incisione, considerata ormai démodé e tradita dalle truffe fotomeccaniche.

È come se ci trovassimo improvvisamente davanti ad un simulacro testimone di un confine che sapevamo di aver valicato da moltissimo tempo.Non la pensano così, invece, i cinque artisti, di cui uno si dedica alla scultura, che si presentano alla Galleria Fasoli per continuare il loro atto d'amore verso una forma d'arte nobilmente antica. Angela Di Bari affronta la sfida della lastra e degli acidi facendo scorrere la punta d'ago e il bulino alla scoperta della luce e della realtà attraverso la memoria di una cultura ben assimilata e curiosa per poter conseguire una coerente personalità stilistica. Maria Letizia Farallo, invece, si sofferma sulla rappresentazione di animali esotici e sulla memoria storica di luoghi a lei cari rivelando delicata sensibilità d'espressione. Francesca Rizzuto non tradisce l'origine dei suoi studi e spazia con eleganza dalla lastra alla grafite su carta con segno veloce e sicuro pronto a cogliere la luce del momento. Gianluca Pasquetti incide con forza la figura femminile colta, come un'istantanea, nella sintesi grafica di un disegno valido e talentuoso. Infine Luisa Raggi con le sue crete policrome che rievocano arcaiche memorie antropomorfiche come simboli della liturgia drammatica della vita.

Pietro Saloni